Intervista a Seam Seeam

Seam Seeam

Il cantante Seam Seeam è un rapper che arriva dalla provincia di Catania. Dopo aver partecipato a diversi contest di brani e freestyle, raggiunge la semifinale del Tour Music Feat sfiorando per pochissimo l’accesso alla finale di Roma. Oltre ad essere un cantante è anche uno scrittore di poesie.

In questa chiacchierata abbiamo parlato del suo rapporto con la Sicilia, delle sue pubblicazioni poetiche, del suo singolo Come l’ultima e di molto altro!


Ciao e benvenuto! Tu sei un rapper emergente che arriva dalla provincia di Catania. Come è stato portare la musica rap in una regione come la Sicilia?

La Sicilia è sempre stata luogo di nascita e formazione di numerosi artisti molto validi, quindi portare questo genere musicale è stimolante sia per l’alto livello presente, sia per la difficoltà nel potersi esporre in maniera concreta e costante. Tuttavia per le tematiche che propongo, il sound con cui mi identifico e il mio modo di interpretare sia il ruolo della musica che la figura dell’artista, c’è ancora molto da lavorare per arrivare a più gente consapevole di ciò che ascolta.

Oltre ad essere un cantante ti sei avvicinato anche al mondo della poesia. Una strada che ti ha portato ad una pubblicazione e al quarto posto al concorso internazionale “Maria Cumani”. Cosa porti nella tua musica dal mondo della poesia?

Aggiornando i risultati siamo a cinque pubblicazioni, inoltre ho iniziato una collaborazione con una casa editrice e una figura di spicco del mondo letterario artistico, di cui però ancora non posso anticipare nulla.

Sicuramente porto con me il modo di descrivere le immagini, le sensazioni, le emozioni, spesso in maniera criptica.

Viceversa dalla musica porto in poesia varie tematiche per superare il cliché della “poesia d’amore”.

Seam Seeam

Hai pubblicato su YouTube sette tracce del tuo primo progetto musicale Quinto Quarto – gli scarti e la tristezza. Come mai hai scelto una piattaforma diversa da Spotify, la più conosciuta e usata per la musica?

Inizialmente questo progetto non doveva nemmeno essere realizzato, sono stato convinto dal mio amico e fonico Magliozzi Damiano a registrare una serie di tracce da cui abbiamo tirato fuori (l’opposto di ciò che viene fatto in genere) “gli scarti”, perché riascoltandoli ci siamo resi conto che potevano essere proposti senza troppe pretese. Da qui l’idea di caricare il progetto su YouTube. Le tracce che abbiamo caricato su Spotify (Scarti, Come here, Come l’ultima) fanno parte della raccolta e abbiamo deciso di cambiare piattaforma per “testare” l’esposizione di questi brani in un contesto più “serio”.

Direi che fino ad adesso abbiamo avuto un riscontro positivo.

Tuttavia stiamo lavorando per ripubblicare le altre sette tracce anche su Spotify, ma anche qui per adesso non posso dire di più!

Il tuo nuovo singolo è Come l’ultima, descrivilo usando tre aggettivi.

Introspettivo, malinconico e anacronistico.

In questa canzone racconti come vivi le occasioni della vita, sfruttando il cogli l’attimo. Che consigli daresti a chi è più insicuro su cosa fare nel proprio percorso?

Credere in sé stessi e saper cogliere l’attimo a volte non basta, quindi il consiglio che do è quello di vivere tutto (anche i momenti negativi perché ti forgiano) e di non rimanere emarginati anche quando non ci si ritrova in ciò che ci circonda.

Quali sono i tuoi prossimi progetti?

A breve pubblicherò una serie di singoli, (anche questi tirati fuori dal primo vero disco) e nel frattempo oltre al progetto di scrittura e alla rieditazione di Quinto Quarto, sto lavorando appunto al disco che vedrà luce più avanti in collaborazione con una realtà musicale professionista che si è interessata. Come al solito, non posso aggiungere di più.


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