Intervista a Leonardo Visioli

Leonardo Visioli

Leonardo Visioli è un cantante e chitarrista che alterna al suo percorso come solista l’avventura con la band Koomari di cui è voce principale. Il suo progetto musicale è accompagnato dalla collaborazione con l’artista Camilla Bozzini Garzi.

In questa chiacchierata abbiamo parlato del suo percorso solista e con la band, della collaborazione con il mondo dell’arte, del suo nuovo singolo Musica nella stanza e di molto altro!


Ciao e benvenuto! Sei un cantante e chitarrista, come riesci a far convivere queste due anime artistiche nella tua musica?

Ciao grazie è un piacere essere con voi! Sono un cantante chitarrista sì, ma in realtà nasco prima come chitarrista. Comincio a suonare all’età di 10 anni nel 2008 e sto per concludere gli studi accademici di chitarra presso il conservatorio di Parma.

Il canto è arrivato poco dopo all’età di 14 anni, dunque dopo un po’ che avevo già confidenza con lo strumento. Le due cose sono diventate quasi una sola con il tempo, dopo tanti anni sono l’una parte integrante dell’altra e un modo di esprimermi che per me è ormai molto naturale.

Hai iniziato un percorso solista ma allo stesso tempo sei anche voce principale della band Koomari. Qual è la parte più bella e quale quella più difficile nel condividere il percorso con una band e farlo da solista?

Ho molti progetti e tutti viaggiano in parallelo, mi dedico a brani inediti solo nel mio percorso da solista e nella band Koomari. Il lavoro da solista mi dà molta libertà di scelta sia stilistico/musicale che di indirizzo progettuale. Collaboro con vari musicisti e artisti quindi la compagnia c’è ed è davvero fantastica.

Dall’altra parte hai tante più responsabilità e cose da gestire da solo. La parte più bella nel condividere un percorso di questo tipo con una band invece è quello di essere assieme ad amici in sala prove per lavorare sui brani, scrivere, sviluppare idee insieme e divertisti, poi essendo cantante solista viaggio leggero: non porto strumenti come chitarra, pedaliera e amplificatore ma porto solo il microfono (scherzo ovviamente).

Leonardo Visioli

Collabori con l’artista Camilla Bozzini Garzi che cura la parte visuale del tuo progetto. Come si incontrano le vostre due personalità artistiche?

Mi fa piacere che mi chiediate questo perché in realtà Camilla è parte fondamentale del lavoro fatto su Musica Nella Stanza e anche di produzioni precedenti. Le nostre due personalità si incontrano sullo stesso piano creativo, con due spiriti diversi.

Io sono musicista a 360 gradi e sento la necessità di qualcuno, come Camilla, con uno spirito più artistico in senso figurativo che mi aiuti ad esprimere meglio attraverso la sua arte ogni sfaccettatura della mia musica. Essendo le nostre arti sorelle riusciamo a camminare a braccetto e a creare un connubio che ispira entrambi in uno scambio continuo di idee creative a livello di immaginario e a livello musicale.

Il tuo nuovo singolo è Musica nella stanza, descrivilo usando tre aggettivi.

Vero, riflessivo ma anche ballabile.

In questa canzone compaiono delle immagini oniriche che rimandano alla ricerca di qualcosa, forse di noi stessi. Cosa ti ha portato alla scrittura di un incontro tra immagini e musica?

Mi ha sempre affascinato molto la scrittura che evoca immagini, fin dai primi ascolti di gruppi come i Sound Garden dove Chris Cornel utilizza in maniera magistrale questa tecnica. È un modo efficace per rendere una narrazione metaforica che diventa in ognuno di noi una suggestione visiva personale e unica.

Alla coda del brano si trova una danza di sintetizzatori che rappresenta la deriva finale della metafora che caratterizza il brano. Come mai la scelta di usare proprio dei sintetizzatori?

La danza di sintetizzatori in coda al brano, suonata da Pablo Caroleo, è una scelta duplice:

La prima motivazione è quella di mantenere un elemento “tappeto”, che è già presente in tutto il brano, e lasciarlo scorrere per tutta la coda come a simboleggiare il continuo risuonare nella testa del concetto di “Musica Nella Stanza”, e quello che significa per ognuno, anche a brano finito. Il tutto è accompagnato dalle parole “musica nella stanza” che sono modificate e storpiate all’inizio della danza di sintetizzatori e continuano fino a sparire in una sorta di deriva, in poche parole è lo stato e il senso che il brano porta a raggiungere se indagato a fondo.

La seconda motivazione è quella di avere, in un contesto live, un momento di distensione musicale su cui io e i miei colleghi musicisti possiamo improvvisare e creare momenti estemporanei di suoni, assoli, climax e dialoghi strumentali dettati solo dalle nostre emozioni del momento. Dato che credo che l’improvvisazione in musica si tra le più alte forme di espressione personale, anche a brano finito.

Il tutto è accompagnato dalle parole “musica nella stanza” che sono modificate e storpiate all’inizio della danza di sintetizzatori continuano fino a sparire in una sorta di deriva, in poche parole è lo stato e il senso che il brano porta a raggiungere se indagato a fondo.

La seconda motivazione è quella di avere, in un contesto live, un momento di distensione musicale su cui io e i miei colleghi musicisti possiamo improvvisare e creare momenti estemporanei di suoni, assoli, climax e dialoghi strumentali dettati solo dalle nostre emozioni del momento. Dato che credo che l’improvvisazione in musica si tra le più alte forme di espressione personale.

Quali sono i tuoi prossimi progetti?

Ho intenzione di fare uscire un altro singolo firmato Leonardo Visioli tra gennaio e febbraio. E, visto che per me è una componente fondamentale della musica, farò sicuramente un po’ di concerti live a partire da gennaio. In questi sarò accompagnato da fantastici colleghi di conservatorio in tutte le canzoni che ho scritto. Ne aggiungerò alcune non ancora pubblicate come regalino per chi viene a sentirmi dal vivo.

Oltre a ciò collaboro all’interno di altri progetti musicali e per quanto riguarda i sopracitati Koomari usciremo a gennaio con il nostro secondo singolo Pietà. Mi avvicino inoltre all’ultima tappa del mio percorso accademico che prevede la laurea di II livello a febbraio presso il conservatorio di Parma.


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