Intervista a Ruben Coco

Ruben Coco

Il cantante Ruben Coco è un nome ormai navigato nel grande mare della musica, dato che è presente sulla scena dal 2015. Oltre ad essere un cantante, Ruben ha portato avanti un progetto interamente basato su arrangiamenti dal vivo con loop station.

In questa chiacchierata abbiamo parlato dell’evoluzione della musica, del suo progetto Loop in the hill, del suo nuovo singolo Perché non ci riesco e di molto altro!


Ciao e benvenuto! Tu scrivi musica dal 2015. In otto anni cosa pensi sia cambiato maggiormente nel tuo approccio alla stesura delle canzoni?

C’è stata molta ricerca in questi anni, sia fuori che dentro di me. Dal punto di vista tecnico, ho capito come “arrivare” al pubblico ascoltando i grandi del cantautorato. Immergendomi appieno nel loro lavoro, ho capito come cercare me stesso. Per quanto riguarda l’altro aspetto invece, punto a parlare di cose vere … e non c’è niente che possa arrivare più di quelle.

Oltre ad essere un autore hai cantato in progetti live come “Loop in the hill” basato su arrangiamenti dal vivo con loop station. Un’idea di musica del genere come cambia l’idea tradizionale di concerto?

Beh un concerto in loop è sempre qualcosa di nuovo. E’ un live nel quale gli arrangiamenti dei brani, anche se consolidati da tempo, sono sempre diversi. Influiscono diversi fattori quali: il palco, la concentrazione ed altri fattori tecnici. Iniziare e terminare un loop dal vivo significa: non sbagliare il beat, intonare bene le note e sopratutto armonizzarle alla perfezione onde evitare un disastro.

Questo lavoro estenuante e certosino in sala prove, mi ha portato con il tempo a perfezionare il mio timing e la mia intonazione.

Ruben Coco

Nel 2022 hai iniziato a lavorare sul tuo disco insieme a Luigi Tarquini e Federico Fontana. Cosa hanno portato di nuovo nelle tue canzoni?

Ho portato loro dei provini piano e voce molto minimal. Delle idee intorno alle quali Luigi e Federico hanno capito alla perfezione cosa aggiungere.

Per questo progetto ho deciso di farmi guidare da loro, facendo anche qualche piccolo passo indietro.

Per “passi indietro” intendo: accettare critiche, dover cambiare qualche concetto stantio e affidarmi al loro giudizio. A distanza di quasi un anno ormai, sono certo di aver fatto benissimo.

Il tuo nuovo singolo è Perché non ci riesco, descrivilo usando tre aggettivi.

Spazioso, scomodo, gentile.

Questo brano arriva dopo due anni di assenza dalla scena musicale, cosa hai provato a ritornare con una nuova canzone?

Il ritorno è sempre emozionante. Ammetto di aver avuto un po’ di timore. Per via dei repentini cambiamenti musicali dei quali la musica italiana e spesso vittima, pensavo di non riuscire a stare al passo con i tempi e presentare qualcosa “non in linea”. Una volta uscita Perché non ci riesco non ho avuto più dubbi. La mia sincerità priva di metafore e l’arrangiamento che Luigi ha saputo costruire intorno alle mie parole, non avevano nessun bisogno di seguire alcuna “linea”.

Il singolo racconta il pesante tema dell’assenza e della perdita di qualcosa mai avuto del tutto. Come è nata?

Questa canzone è nata con me ed è maturata come me. Non c’è un preciso momento nel quale abbia preso corpo (se escludo la stesura del testo e dell’armonia). Era una cosa che avevo dentro da anni e l’unico modo per esprimerla è stato quello di farla “macerare” dentro di me.

Quali sono i tuoi prossimi progetti?

Live, live, live ed un Ep già quasi pronto che potrebbe trasformarsi in Album.


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