Intervista a Henry Beckett

Henry Beckett

Henry Beckett è un nome che richiama l’America ma è un cantante italianissimo. Il mondo oltreoceano lo attira così tanto che canta e scrive in lingua inglese. Dopo aver pubblicato un album che richiama il cantautorato americano, torna con un nuovo singolo che parla di crescita.

In questa chiacchierata abbiamo parlato del Festival MI AMI di Milano, dell’America, del nuovo singolo A Boy Needs To Grow e di molto altro!


Ciao e benvenuto! Tu sei un cantautore italiano ma hai l’anima americana. Cosa ti attira di più del mondo musicale e non di oltreoceano?

Ciao! Ciò che mi attira di più sono, in primo luogo, le atmosfere e le melodie. Ascolto da sempre questo genere musicale e i suoi suoni mi permettono di volare con la mente sopra paesaggi sconfinati, tra aridi deserti o coste popolate da surfisti. È quel tipo di musica che aggiunge un colore cinematografico ad ogni mio viaggio, soprattutto quelli on the road.

Oltre a questo, le canzoni alternative rock americane mi coinvolgono personalmente per l’attitudine che ritengo ci sia dietro la loro produzione. Parlo di un atteggiamento più spontaneo e sincero, meno condizionato dalle leggi di mercato e più legato alla genuina necessità di esprimersi attraverso melodie che lì non perderanno mai di importanza.

Nel 2017 ti autoproduci il tuo EP di debutto, Heights, presentato poi al MI AMI Festival di Milano. Cosa ti ricordi maggiormente di quell’esperienza?

Ricordo che sia nei momenti in cui ho registrato l’album, sia durante il festival dimenticavo per un attimo chi fossi quando non facevo musica. Ai tempi ero uno studente universitario di psicologia che lottava tra il senso del dovere di passare gli esami e la necessità pressante di rintanarsi in studio e produrre musica. Quell’amnesia momentanea causata dalla mia passione era una liberazione totale.

Henry Beckett

Il 2019 è l’anno dell’album Riding Monsters dove racconti i viaggi on the road accompagnato dal panorama artistico del cantautorato americano. Da dove nasce questo tuo bisogno di unire la musica al viaggio?

Viaggiare è qualcosa di fantastico, apre la mente e la stimola. Sono anche gli effetti della musica. Unendo le cose si viene come catapultati in un’altra dimensione, dove le nostre emozioni primarie e i nostri istinti diventano immediatamente più accessibili. Allo stesso tempo, lì riusciamo a dimenticarci per un po’ delle preoccupazioni della routine che viviamo quando siamo a casa. Quindi direi che si tratta del bisogno di evadere.

Il tuo ultimo singolo è A Boy Needs To Grow, descrivilo usando tre aggettivi.

Sincero, coraggioso, sognante.

Questa canzone è stata ispirata da Kerouac e le atmosfere di Into The Wild. Cosa nello specifico ti ha aiutato di più per scrivere questo brano?

L’ho scritto in un periodo in cui ricercavo un nuovo inizio, sia a livello musicale che nella vita. Ero in uno stallo mentale da un paio di mesi, ma la mia reazione non è stata stare fermo. Decisi di andare a caccia di stimoli organizzandomi un viaggio in macchina da solo per tutta la Scozia. Al ritorno ho scritto A Boy Needs To Grow per descrivere il bivio davanti a cui mi trovavo e il testo che ne è nato mi ha aiutato a scegliere.

Il brano racconta il bivio a cui ogni persona arriva prima o poi nella propria vita. Tu sceglieresti la via del sognatore o quella pragmatica e razionale?

Assolutamente quella del sognatore e ogni giorno che passa ne sono sempre più convinto.

Sebbene una dose di razionalità debba sempre esserci per non perdere totalmente l’orientamento, io non riesco a trovare il senso di accontentarsi di una vita che mira a sostentarsi. Avrei potuto sceglierla in un paio di occasioni, ma avrei percorso una strada non mia in cui avrei presto sofferto. In più viviamo in anni veramente complicati e tristi, perciò l’unica cosa che riesco a mettere a fuoco per trovare una motivazione al tutto è la concretizzazione delle mie passioni.

Quali sono i tuoi prossimi progetti?

Promuovere l’album e tornare a suonare live sono al primo posto. Ma parallelamente sto anche studiando come attore in un’accademia di recitazione e spero di trovare presto qualche progetto in cui collaborare. Poi ho tanti brani non ancora registrati, quindi prevedo delle future produzioni. Per ora cerco di ragionare un passo alla volta, ma vi terrò aggiornati!


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