Intervista a Giuliano Gabriele

Giuliano Gabriele

Giuliano Gabriele è il fondatore del collettivo musicale Officine Meridionali Orchestra. È un artista che ha un curriculum di tutto rispetto. Ha suonato in diversi contesti musicali, ha collaborato con nomi importanti della musica italiana come Francesco De Gregori per citarne uno.

In questa chiacchierata abbiamo parlato della sua carriera, della nascita di Officine Meridionali Orchestra, del nuovo singolo È meridionale, dei suoi prossimi progetti e di molto altro!


Ciao e benvenuto! Complimenti per il tuo curriculum, è ricco di collaborazioni con nomi importanti della musica e di date in giro per il mondo! Ti saresti mai aspettato di arrivare così in alto?

Grazie e felice di essere qui! In realtà, nonostante qualche apparizione al fianco di grandi nomi per via del mio costante impegno nell’organizzazione di Festival e manifestazioni, non sento di essere arrivato in alto. Anzi, io dico sempre che ancora non ho espresso tutto quello che ho dentro. Mi piace esplorare strade poco battute e quindi ho bisogno di tempo per studiare, per analizzare ed elaborare. Ad ogni modo mi auguro di arrivare presto davvero in alto.

Tu sei il fondatore del collettivo Officine Meridionali Orchestra, come è nato questo progetto?

Ci conoscevamo quasi tutti già da tempo, ognuno con i propri progetti, in vari festival, manifestazioni, eventi. Un bel giorno di qualche anno fa, ebbi io la folle idea di proporre e costruire una grande orchestra popolare meridionale. Folle perché in un momento in cui è difficile anche andare a suonare in solitaria, a prescindere dalla pandemia, era davvero una follia pensare a questo grande assembramento musicale e artistico. Ma siccome a me, ed evidentemente anche ai miei compagni di viaggio, piacciono le cose difficili, presi il mitico foglio world ed iniziai a scrivere il progetto “Officine Meridionali”. Ecco dove ci siamo ritrovati: innanzi tutto nella mia testa e poi su un foglio bianco. Successivamente contattai i musicisti e gli parlai della mia idea, accettarono immediatamente, fu il primo segnale positivo che mi incoraggiò a continuare.

Giuliano Gabriele

Ti sei esibito in numerosi festival in giro per il mondo, qual è stato il ricordo più bello legato ad un tuo concerto?

Ricordi belli e particolari ne ho molti, direi che ci sono diversi momenti chiave. Il primo riguarda il festival del mio paese… ideare, organizzare e poi suonare sul palco nella piazza principale del proprio paese, gremita di gente mi ha dato la spinta in più nel credere in questo meraviglioso e difficile lavoro.  Momenti importanti e significativi li ho vissuti anche nel concerto al Moods di Zurigo. É emozionante suonare sullo stesso palco calcato da incredibili musicisti di tutto il mondo. E ancora, la prima volta in un Festival bretone è un’esperienza unica. Un pubblico caldissimo, una marea di gente totalmente nelle tue mani e completamente assorta nell’ascolto della tua musica.

Ma per non smentire la risposta alla tua prima domanda ti dico che il ricordo più bello deve ancora arrivare.

Il tuo nuovo brano è È meridionale, descrivilo usando tre aggettivi.

Piacevolmente Retorico – Viaggiante – Dissidente

È un brano che mi ha colpito al primo ascolto! Interessante l’idea di unire voci dialettali al ritmo frenetico del tamburello e delle dolci melodie. Come ti è venuta quest’idea?

Lavoro da anni in questo particolare genere musicale e cerco di trovare sempre nuovi approcci, cosa affatto semplice, considerato che nella musica popolare ci vuole poco a cadere nel banale. La composizione mi è venuta in mente pensando esattamente a questo progetto, in pratica l’ho costruita su misura per l’organico che avevo a disposizione e cercando un linguaggio musicale abbastanza semplice e assai rappresentativo.

Il videoclip mostra l’inizio di un cammino verso il meridione per cercare l’ispirazione al canto. Tu nella vita dove la trovi l’ispirazione?

L’ispirazione ormai è parte della mia vita, ho imparato con il tempo ad osservare ed ascoltare, lasciandomi ispirare da qualsiasi momento. Saper cogliere l’ispirazione significa riuscire a sintonizzarsi sulla famosa frequenza riservata agli artisti e creativi che ci permette semplicemente di cogliere sensazioni che per altri sono poco percettibili. In ogni sguardo, in ogni azione, in ogni circostanza, sempre in attesa “dell’ispirazione epica”, per quanto mi riguarda! Nel senso che quando arriva quella giusta, squillano le trombe e rullano i tamburi, è una gioia che mi attraversa.

Quali sono i tuoi prossimi progetti?

Oltre a lasciarmi ispirare e studiare per acquisire quanta più consapevolezza e saggezza possibile, continuerò a far crescere e curare il super progetto collettivo Officine Meridionali Orchestra, soprattutto riguardo alla dimensione live, per me fondamentale: abbiamo infatti due appuntamenti importantissimi con l’orchestra, due pilastri su cui si sorregge tutta la prima fase di consolidamento del progetto, l”8 Luglio 2022 al Rudolstad Festival in Germania e il 6 Agosto 2023 al Festival Chant de Marin di Paimpol in Bretagna.

Altro impegno imminente e determinante è completare la produzione del mio nuovo disco, un lavoro che dura da oltre quattro anni, cui ho dedicato la maggior parte della mia vita in questi ultimi tempi.


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