Il cantante e polistrumentista Pdrazz nel corso della sua carriera ha fatto parte di diversi gruppi musicali. Ora ha deciso di continuare il suo cammino nel mondo della musica da solista pubblicando il suo primo EP Ambactia.
Quattro brani che raccontano come ci si senta a casa anche in luoghi distanti km dalla propria zona di confort. Il primo lavoro discografico dell’artista mantovano unisce due linguaggi che sono totalmente agli opposti. Il fascino pop che cattura l’attenzione dell’ascoltatore si unisce alla complessità strumentale tipica del jazz.
L’EP vuole essere un luogo sicuro come può essere l’ambasciata, ossia un pezzo della nazione natale in un luogo distante ovunque nel mondo. Stessa cosa si può provare nella musica, un rifugio in cui trovare supporto quando ci si sente perduti in mezzo alla confusione della vita.
Questo primo lavoro discografico nasce dalle composizioni effettuate in giro per il mondo, tra Africa e Sud America. Canzoni con influenze meticce che rendono il cantautorato italiano un prodotto globalizzato che comprende stili musicali lontani dal nostro stile musicale a cui siamo abituati.
Testi che si focalizzano sulla voglia di viaggiare e scoprire nuovi mondi dove arricchire il proprio cuore con nuove sensazioni ed incontri. Perché il bello della vita è questo, continuare a scoprire sempre qualcosa di nuovo per arricchire la nostra valigia di emozioni e ricordi per poterci tornare ogni volta che si ha voglia di scappare dalla monotonia della vita quotidiana. Una fuga per ritrovare l’energia e la forza per affrontare qualsiasi ostacolo che possiamo trovare sul nostro cammino.
Pdrazz è il progetto solista di Samuele Pedrazzani, chitarrista e sassofonista influenzato dalla musica del mondo tropicale, il jazz ma anche dal cantautorato italiano e il pop. Ha fatto precedentemente parte dei seguenti gruppi: Ugostiglitz, Alley e Žižkov. Con il sassofono ha suonato con Galup, Cara, Scerida, Pewies e Casta.
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