L’evento Verona Chansonniers ha visto unire musica e arte in una serata che ha trasportato il locale Cohen nel mondo dei bistrot parigini del Novecento. Tanti i suoi protagonisti: sei cantautori, una poetessa, un’attrice e una pittrice. Questi artisti hanno portato il loro talento per rendere indimenticabile un sabato sera come tanti.
La serata è iniziata con un’introduzione curata dalla poetessa Serena Vestene che ha voluto inaugurare l’evento recitando un suo omaggio alla poetessa Alda Merini. È arrivato poi il turno della prima cantautrice della serata, Elaine Suarez. Ha regalato al pubblico diverse sue canzoni come il brano Tatuaggi focalizzato su una storia d’amore.
Tra una canzone e l’altra Serena Vestene ha recitato la poesia Diamanti per poi lasciare il palco al cantautore vicentino Bastiano. Diversi i brani che ha proposto al pubblico veronese: Un mare di azioni canzone ispirata da un film degli anni 60. Ha poi raccontato il rapporto con il suo cane in Campo visivo. Una vacanza in un’isola del mar Egeo è il focus del brano Stanbalia. L’artista vicentino ha immaginato un mondo senza cellulari in cui le persone si raccontavano in un altro modo nella canzone Al citofono. La sua esibizione si è poi conclusa con i brani Giro in testa (singolo di lancio del suo ultimo EP) e Ad est.
Dopo il momento poesia dove protagonista è stato il testo Mi manco è arrivato il momento dell’esibizione di Golena. Le canzoni che ha suonato l’artista veronese sono state un incontro tra il presente (gli ultimi singoli usciti Aria, Moto e Curvando piano). E un salto nel passato del suo primo EP con le canzoni Tracce sul mio viso e Orbite geostazionarie.
A metà serata è arrivato sul palco il cantautore veronese d’adozione ma genovese di nascita, nonché organizzatore della serata Mosè Santamaria. Il suo medley acustico è stato un viaggio tra i suoi ultimi singoli come Festivalbar, Occhi nudi, Tutto torna per poi richiamare il suo secondo album con le canzoni Kerouac e l’ormai classico cavallo di battaglia Salveremo questo mondo.
Tra la musica e la poesia, ha trovato spazio anche un momento dedicato al mondo della recitazione grazie all’attrice Francesca Cavallo che ha recitato un monologo sull’accettazione di sé stessi. Un’esibizione che ha fatto sorridere ma anche riflettere.
La serata non si è focalizzata solamente sui talenti veronesi e vicentini. Tra i diversi cantautori protagonisti si è esibito anche Riccardo D’Avino arrivato da Torino. L’artista ha presentato al pubblico del Cohen il suo ultimo singolo Torino Hotel che racconta i difetti della sua città natale. Ma anche dei richiami ai suoi precedenti lavori con i brani Supereroe, Maledetta domenica, Tutto nel mio nome e l’inedito 1° febbraio focalizzato su un musicista che ha fatto sparire le proprie tracce prima di partire in tour con la sua band. Canzoni che hanno fatto cantare il pubblico ma anche riflettere sulla situazione della guerra in Ucraina soprattutto con la canzone Tutto nel mio nome.
La poetessa Serena Vestene ha concluso il suo intervento con la poesia Salvati per poi lasciare il palco al duo femminile con alla voce la cantautrice Montresór. L’artista ha raccontato con le sue canzoni una tempesta emotiva (Velluto) ma anche l’importanza di amare sé stessi (Lacrime e cotone). Ha poi concluso la sua esibizione raccontando cosa si prova quando l’odio verso una persona prende il sopravvento nella canzone Dicembre.
La serata ha visto anche un’esibizione di life painting della pittrice Kamoflage che ha realizzato dei quadri mentre gli altri protagonisti della serata prendevano posto sul palco.
Un evento che difficilmente si trova nella città di Verona e che dà la possibilità di scoprire diversi talenti del mondo dell’arte. Una bellissima alternativa per passare una serata all’insegna della bellezza del talento umano.
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