Talkin’ Ugly Truth, Tellin’ Pretty Lies – Bruce Sudano

Talkin' Ugly Truth, Tellin' Pretty Lies – Bruce Sudano

Il cantante italo americano Bruce Sudano è un nome noto nel mondo della musica americana. Sin dai suoi inizi Bruce ha raccolto diversi traguardi condivisi poi con la consorte Donna Summer. Il 2024 per Bruce Sudano porta il suo nuovo lavoro discografico, Talkin’ Ugly Truth, Tellin’ Pretty Lies.

Otto brani dove l’artista americano descrive un modo di contrastare il futuro lottando con il passato. Una profonda lotta interiore che non lo allontana dal qui ed ora, fondamentale per non perdere il contatto con la propria realtà e quotidianità.

Un viaggio intimo e profondo per poter riflettere sulla complessità della vita fornendo un posto sicuro lontano da tutte le complicazioni e ferite che può portare la vita.

Bruce Sudano, italoamericano di New York, si è trovato a essere, in ordine sparso, un piccolo fisarmonicista prodigio nella Flatbush degli anni ’50. Ma anche il pupillo di Tommy James (col quale scrisse, appena ventenne, il suo primo successo). A questo si aggiunge il ruolo di tastierista degli Alive N Kickin’ e l’architetto sonoro dietro all’errebì in chiave glam/disco dei Brooklyn Dreams.

Proprio con questi ultimi, molto influenzati dagli umori della Grande Mela nella seconda metà dei Settanta. Inoltre Bruce compose per la collega di scuderia Donna Summer – la “regina” della disco di quel periodo – la canzone Bad Girls. Ossia il motivo trainante dell’album più fortunato e venduto di costei (quattro milioni di copie dal 1979 a oggi). Impalmata la cantante nell’estate del 1980, il nostro fece in tempo a pubblicare un ottimo lavoro solista – The Fugitive Kind (1981) – per poi dedicarsi alla scrittura per conto terzi e alla gestione degli affari della consorte.

Nel 2004 tornò in sala d’incisione per un secondo disco a suo nome (Rainy Day Soul, molto bello), ma è stato solo dopo la scomparsa della moglie, occorsa a dieci anni di distanza da quella ulteriore produzione in veste di titolare, che la fame di musica ha ripreso a farsi sentire in modo continuativo, portando quindi Sudano a far uscire ben tre album in quattro anni. L’ultimo della serie si intitola appunto 21st Century World, è stato per lo più eseguito tra le mura di casa con l’accompagnamento del chitarrista Randy Mitchell (qualcuno lo ricorderà come collaboratore di Billy Bob Thornton) e la produzione di Mike Montali (Hollis Brown), e sembra un aggiornamento immalinconito e infreddolito delle atmosfere esplorate, ai tempi della bohème newyorchese del Greenwich Village, da cantautori beat, intellettuali folk-rock e poeti sonori in erba.


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