Il cantante Nicola Marotta è un artista di quelli che per diverso tempo si è dedicato a prestare la sua penna per altri artisti prima di mettersi in gioco in prima persona con la sua musica. Ha deciso di pubblicare il suo primo album, La notte degli Oscar per far conoscere le proprie canzoni al pubblico presentandolo in una sera di fine settembre a Milano, al noto locale Arci Bellezza.
Foxy in questo caso si è fatta aiutare da un inviato d’eccezione, ossia Luca Sammartino che ha raccontato per noi la serata.
Milano, 27 settembre 2023.
È un giorno, anzi, una sera qualunque del terzo decennio dei roboanti anni ’00. Milano regala una delle ultime giornate dal calore estivo prima del lungo inverno della pianura.
Se a scaldare l’aria della città ci ha già pensato il sole, con l’imbrunire nella cornice dell’Arci Bellezza a scaldarti l’anima ci pensa un ragazzo – un po’ stagionato… 🙂 – che alla veneranda età di anni 35 fa l’ultima cosa che ti aspetti. Una cosa da chi, fino a poco prima, ti avrebbe detto che per lavoro scriveva canzoni per la discografia major. Molla “il posto fisso come autore” e si rimette in gioco, ricominciando da solista, per se stesso.
Stiamo parlando di NiCOLA MAROTTA e delle emozioni che ci ha fatto vivere durante lo showcase dal vivo del suo EP d’esordio La notte degli Oscar.
Biretta, buona compagnia, scendi le scale dell’Arci, ti godi l’opening act di Andreìns e sei in pole position.
Sono da poco passate le 21.30 quando Nicola sale sul palco e accende i riflettori. Accompagnato dalla band tirata a lucido per questo nuovo grande inizio composta da Graziano Pennetta (batteria), Pietro Messina (basso), Michele Macrì (tastiere e Carlo Di Gilio (chitarra).
Un’intro che mette subito i cuori presenti sulla stessa frequenza: questa sarà la tua, la nostra notte degli Oscar. Perché quello a cui stiamo per assistere – spoiler – non sarà solo l’ennesimo live di presentazione di un disco. Sarà la notte dove noi e le nostre emozioni saremo protagonisti. Il frutto di mesi di lavoro nonché il film mentale da premiare con la statuetta d’oro che NiCOLA coltivava da tempo:
“Perché esiste e merita un Oscar. Perché prima dell’EP è nata questa serata a cui lavoro da maggio: la cosa a cui tengo maggiormente è la dimensione del live. Toccatemi le mode, le chitarrine coi chorus, la ritmica punk, il cantato in corsivo.. ma non toccatemi il live. Perché finora l’ho vissuto da spettatore. L’EP nasce perché avevo bisogno di pezzi – almeno sette – per poter andare in giro. E dire: questa è la mia musica e voglio guardarvi negli occhi per vedere se piace o no. Sapendo che non c’è in mezzo un discografico o un social media in cui parte tutto da idee condizionate.”
Ciliegie apre il concerto come premonizione: una tirerà l’altra.
Wembley ed Incosciente sembrano messe in scaletta apposta per farci capire che passeremo la serata a battere le mani, a ballare. A lasciarci andare, a diventare un tutt’uno, ad abbattere le distanze che social media e playlist Spotify creano illudendoci di poter vivere la musica perché ce l’abbiamo a portata di clic.
Anni 90 è un tutto nel passato. È una lacrima che scende davanti al film della tua infanzia ed adolescenza mentre si accendono i flash degli smartphone. E ti ritrovi a pensare “se solo si accendessero ancora gli accendini ai concerti…”. NiCOLA canta ma in realtà ogni verso è una pagina di polaroid che scorre. Modalità “non ce la faccio, troppi ricordi” attivata!
Salgono sul palco i primi ospiti: i VHSupernova (progetto con cui collabora aiutandoli nella scrittura dei brani) in una chiave acustica che sprigiona tanta energia quanto il loro sound elettronico in studio.
Incantevole il momento acustico con Marsali (compagna anche nella vita) e qua, uscendo dalla formalità che un recensore dovrebbe avere, lo dico a caratteri cubitali: UN DUO COSÌ BELLO, TALENTUOSO E CAPACE DI SPRIGIONARE AMORE COME LORO RICORDA E NON HA NULLA DA INVIDIARE AI CELEBERRIMI JUNE CARTER E JOHNNY CASH. Punto.
Torna la band sul palco per passare dall’intimità di Essere felici al pop da ballare di Voodoo; per innamorarci ancora con Idem e ballare sul red carpet delle emozioni de La notte degli Oscar, title track dell’EP.
Si balla fino all’ultimo secondo possibile sulle note di Estate Indiana e sul bis di Ciliegie perché, come ricorda a gran voce il pubblico, “se non metti l’ultima noi non ce ne andiamo!”.
Morale della favola:
È una sera qualunque degli anni ‘20.
Hai negli occhi l’emozione di un ragazzo che ha appena lasciato l’anima in ogni parola, nota, accordo e battito.
Nel cuore un senso di arricchimento, perché la musica quando è bella e sana ti arricchisce, ti fa battere il cuore.
Risuona nella testa il ritornello di Estate indiana a tal punto che ti sembra davvero di “respirare i fiori di Woodstock”.
Hai nell’anima un concerto che cullerai tra i bei ricordi.
Hai una birra in mano.
Sei felice.
Segui Nicola Marotta su
Facebook – Instagram