Intervista ai When Venus Weeps

When Venus Weeps

La band When Venus Weeps presenta uno stile post-hardcore per soddisfare i gusti degli amanti della musica più tosta. Ma non si ferma al lato più aggressivo del metal, ma abbraccia anche il mondo dell’acustico.

In questa chiacchierata abbiamo parlato delle difficoltà di fare post-hardcore in Italia, delle loro canzoni in acustico, del loro singolo Burning Brighter e di molto altro!


Ciao e benvenuti! Il vostro gruppo nasce per portare nel mondo della musica italiana il post-hardcore, un genere che difficilmente trova spazio nel nostro Paese. Qual è stata la difficoltà più grande che ricordate di aver incontrato agli inizi della vostra carriera?

Ciao a tutti, grazie per l’invito!

Il nostro genere di riferimento si colloca nel post-hardcore con influenze glam metal ed emocore, siamo riusciti a trovare il nostro spazio nella nicchia di queste influenze grazie a nuovi appassionati di metal moderno, nonostante generalmente in Italia ci siano più appassionati di sottogeneri old school.

Il vostro stile però delle volte incontra anche il mondo acustico, come dimostrano alcune canzoni realizzate in questa modalità. Credete che il mondo hardcore si sposi bene con l’acustico?

Le tematiche che trattiamo sono molto sentimentali, romantiche ed emozionali. Riarrangiare in acustico alcune delle nostre canzoni è venuto del tutto spontaneo e siamo riusciti a dare un valore aggiunto attraverso un sound più intimo. Questo ci ha permesso di far arrivare ancora meglio il Messaggio che vogliamo trasmettere con i nostri testi.

When Venus Weeps

Avete iniziato il 2022 con la canzone Burning Brighter, descrivetelo usando tre aggettivi.

Energica, aggressiva, arrabbiata.

Il nostro ultimo singolo inedito Burning Brighter nasce da una situazione di rassegnazione e rabbia, come sfogo dopo il periodo di fermo che siamo stati tutti costretti a vivere negli scorsi anni. Abbiamo racchiuso questa energia e voglia di riscatto in un brano hard rock unico nel suo genere per il tipo di musica che siamo soliti scrivere.

Siete tornati poi nel mondo dell’acustico con la canzone Keep the secret, come è nata?

Keep The Secret è un brano che è stato pubblicato nel nostro album di debutto del 2018.  All’interno del disco nasce già come brano prevalentemente acustico ed è la traccia centrale dell’album che spezza di netto il sound metalcore generale. È proprio in questo brano che si trova la chiave di lettura del concept album, abbiamo quindi deciso di dedicargli una re-prod totalmente in acustico per valorizzare al meglio il testo ed il messaggio che racchiude.

Avete condiviso il palco con diverse band come Polaris, Siamese ed altre. Come è stato ritrovarsi a suonare a fianco di questi gruppi?

Avere la possibilità di esibirsi con artisti internazionali, ed entrare in contatto con organizzatori e promoter di contesti ed eventi di grande rilievo locale, ci ha permesso di capire che stavamo andando nella giusta direzione. Queste occasioni ci hanno permesso di vivere a stretto contatto con un mondo molto più grande di cui speriamo di far un giorno parte.

Quali sono i vostri prossimi progetti?

Attualmente stiamo lavorando alla produzione di alcuni singoli che inizieremo a pubblicare dal nuovo anno. Possiamo anticipare che stiamo organizzando un tour dove presenteremo le canzoni più apprezzate del nostro album With This, I Let You In, della sua Deluxe Edition e tutte le nuove pubblicazioni più recenti, oltre che alcuni nuovi inediti.

Nel frattempo siamo stati anche molto impegnati con la recente apertura dei nostri studi di produzione audio e video, i BSE Studios di Bergamo, nati in seguito al lancio della nostra etichetta discografica indipendente “Broken Souls Ent.” nel 2020. Stiamo anche lavorando come organizzatori eventi per supportare il più possibile la musica underground ed emergente lombarda, e non solo.


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