Intervista ai Topi con le ali

Topi con le ali

La band Topi con le ali nasce dall’idea del cantante Ciccino insieme a diversi artisti come Laura, voce principale, Stefano e Davide alle chitarre. A loro si unisce un coro composto da un gran numero di partecipanti.

In questa chiacchierata abbiamo parlato del nome della band, dei diversi generi musicali del loro stile, del loro nuovo album TCLA e di molto altro!


Ciao e benvenuti! Il nome della vostra band è molto originale, come nasce?

Ciao Foxy, grazie per averci concesso quest’intervista!

Il termine “topi” per noi simboleggia in maniera efficace gli artisti: creature che operano nell’ombra, nei meandri nascosti della società. In linea con l’affermazione che “il segreto della creatività è saper nascondere le proprie fonti”, pensiamo che sia i topi che gli artisti “rubano”; l’arte, infatti, non nasce dal vuoto.

Il nome “Topi con le ali” porta in sé diversi significati, primi fra tutti il concetto di libertà: le ali sono sinonimo di volare, di elevazione. I topi, se non nelle fogne, sono rinchiusi in gabbie; i “Topi con le ali” anelano a sfuggire a questa condizione. È una metafora per la lotta contro le proprie paure, un desiderio di liberarsi dalle restrizioni che ci tengono imprigionati per gran parte della nostra esistenza.

Topi con le ali

È uscito il vostro album di debutto dove unite diverse tipologie di generi musicali, come l’elettronica alternativa, ska, blues, musica indie e pop psichedelico. Come avete trovato l’equilibrio tra tutti questi suoni così diversi?

È qualcosa che è venuto in modo molto naturale e non è stato pensato. Non abbiamo pensato “ora mischiamo elettronica e blues”, abbiamo fatto quello che ci piaceva e alla fine è venuto un disco molto variegato.

Abbiamo preso i pezzi che stavano meglio insieme tra quelli che abbiamo fatto, che raccontassero una storia anche a livello sonoro, in cui ogni canzone avesse una personalità musicale ben definita e diversa dalle altre canzoni dell’album. Alla fine è venuto fuori questo concept-album intitolato TCLA.

Il disco si apre con la traccia Scienziato pazzo, credete che attualmente ci siano tanti personaggi del genere?

Dal momento che la canzone si riferisce ad Albert Hofmann, in realtà vorremmo che ce ne fossero di più! Alcuni di noi sono ferventi sostenitori della cultura psichedelica.

Forse ci fanno più paura gli scienziati non pazzi. Ora con l’intelligenza artificiale sta andando tutto molto in fretta. C’è in arrivo un cambiamento epocale, la scienza informatica sta andando velocissimo. Ci affascina e spaventa allo stesso tempo.

Oltre ai topi, all’interno del disco compaiono anche altri animali come Mosche e Talpe. Cosa rappresentano?

Gli animali sono straordinari, ed è straordinario il fatto che viviamo sullo stesso pianeta con loro. Ogni animale ha le sue particolarità, e guardandoli possiamo fare dei paragoni con le caratteristiche delle persone.

La talpa per esempio scava tunnel sotterranei ed è praticamente senza occhi. È impressionante. Abbiamo preso queste caratteristiche per farle diventare un simbolo di chi “scava” nelle fondamenta dell’industria musicale. Partiamo ancora più bassi che dal piano terra, e stiamo scavando una rete per farci strada in questo pauroso agglomerato chiamato “industria musicale”.

Per il brano mosche al mercato, il titolo viene invece dal mondo letterario. Il nostro Ciccino aveva già scritto la canzone “zecca” per l’EP “vieni prima di me”. Zecca era un riferimento al libro “Il profumo” e al personaggio di Jean Baptiste Grenouille. Con mosche al mercato si fa riferimento ad un capitolo di “Così parlo Zarathustra” di Nietzsche.

Quali sono i vostri prossimi progetti?

Ciccino è la mente del progetto, è già attivo da un anno ed era stato intervistato da te Foxy nell’occasione dell’uscita di gli altri con Giulia Deligia. Ha pubblicato diversi singoli come Ragazzi, minoreMAGGIORE, Il Tuo Salvagente. E ora ha dato il via al progetto Topi con le ali.

L’idea è di fare ancora arte e spingere sempre di più, per essere più liberi, al costo di essere provocatori e anticonformisti. Il progetto futuro è fare musica sempre più libera e magari intrecciarla con altre discipline artistiche come le arti visive o il teatro.

Adesso per esempio stiamo lavorando ad un podcast con un nuovo episodio ogni domenica. Si intitola “Podcast sabotato”. Abbiamo in mente di continuare fino ad agosto. Potete trovarlo sulle maggiori piattaforme.


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