Intervista ai The Francis

The Francis

La band The Francis è formata da cinque universitari che uniscono nella loro musica il mondo dell’ingegneria, Milano e la post adolescenza. Le loro canzoni nascono per creare una dimensione alternativa dove poter trovare un rifugio dalla razionalità degli studi universitari e dalla frenesia della città in cui vivono.

In questa chiacchierata abbiamo parlato della musica come formula matematica, delle canzoni nate dall’incontro tra l’italiano e i diversi dialetti, del loro nuovo singolo Flusso e di molto altro!


Ciao e benvenuti! Per voi la musica e lo stare insieme sono i generatori di un’energia che le equazioni non sono in grado di rappresentare. Ma se voi doveste creare una formula matematica per la vostra musica, quale sarebbe?

Ciao e grazie per l’invito.

Penso che per noi la musica sia diventata parte della nostra vita proprio per staccarci da queste continue equazioni che ci circondavano. Vogliamo lasciarla libera dagli schemi e non inquadrarla in una dimensione razionale.

Nelle vostre canzoni unite tre mondi all’apparenza molto lontani tra loro: Milano, l’ingegneria e il post adolescenza. Quali elementi sono più presenti nel vostro stile musicale?

Questi tre mondi rappresentano l’inizio del progetto TheFrancis. Il nostro modo di far musica si è evoluto nel tempo abbandonando le radici da cui siamo nati. L’unica cosa che ancora ci rappresenta realmente rispetto a questi termini è la scena di Milano su cui ci affacciamo: in questo momento molto ricca e aperta al confronto.

The Francis

Le vostre canzoni nel corso degli anni hanno unito l’italiano a dialetti come il pugliese e a lingue straniere come lo spagnolo e il francese. Come siete riusciti a trovare il giusto incastro tra questi linguaggi così diversi?

I testi raccontano dei sentimenti umani, del bisogno di una dimensione interiore e delle tensioni e contraddizioni della società contemporanea. La musica parte dalla condivisione delle influenze di ognuno per giungere ad una sintesi di stampo pop, col fine di rendere i testi fruibili tramite sonorità fresche e spontanee.

Il vostro nuovo singolo è Flusso, descrivetelo usando tre aggettivi.

Riflessivo, è un po’ il nostro “iniziare a guardarsi indietro” tipico di chi come noi ha appena compiuto 30 anni.

Sperimentale, anche in questo brano continuano a ricercare nuove sonorità e concetti che sempre più ci avvicinino ad un genere solo nostro.

Funkettone Ballabile, stiamo sopra i 130 bpm per far ballare tutti quanti.

È una canzone che rappresenta soprattutto il dualismo tra il passato come luogo di rifugio e l’incertezza del futuro. Voi siete più persone legate ai ricordi o con la voglia di affrontare l’ignoto?

Come dicevo prima, siamo nella prima fase riflessiva della nostra vita. Ci guardiamo indietro per avere i mezzi con cui muoverci nel futuro. Iniziamo ad avere la consapevolezza dell’improbabile, del non sapere cosa può succedere.

Nel singolo inoltre raccontate la vita come l’alternarsi delle stagioni. Ora i The Francis in che stagione si trovano?

In una fase creativa molto forte, stiamo iniziando a vedere i risultati di un anno e mezzo di lavoro per ottenere una pasta sonora identitaria. Siamo quindi al lavoro su dei nuovi brani che usciranno nel 2024 e stiamo anche lavorando su alcune cover, usandole anche come fonte d’ispirazione per i prossimi progetti.

Quali sono i vostri prossimi progetti?

Siamo nelle fasi finali di produzione dell’EP che uscirà nel 2024, e che raccoglierà, oltre a Flusso, altri singoli pubblicati quest’anno, più due tracce nuove.  

Di conseguenza ci stiamo muovendo per organizzare la release dell’EP ed il tour per promuovere questo progetto a cui abbiamo lavorato per molto tempo.  


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