Intervista ai Minima Moralia

Minima Moralia

La band Minima Moralia arriva dalla provincia di Palermo portando con sé una ventata di rock nato dall’incontro tra le melodie acustiche a quello dirompente delle chitarre elettriche. Nel corso della sua carriera il gruppo ha collezionato diversi traguardi, tra cui le finali nazionali di Sanremo rock che ha permesso alla band di suonare sul palco del Teatro Ariston.

In questa chiacchierata abbiamo parlato del nome del gruppo, dell’esordio al Palermo Band Festival, del nuovo singolo L’estate col maglione e di molto altro!


Ciao e benvenuti! Il nome della vostra band mi ha colpito subito, come lo avete scelto?

Ciao e grazie di cuore per l’intervista!

Abbiamo scelto questo nome dal titolo di un famoso libro, ci piaceva il suono delle parole e il senso misterioso. Per tale ragione il nostro nome potrebbe dare percezioni differenti da persona a persona.

Come è stato portare avanti il genere rock nella vostra regione, la Sicilia?

Fare rock per noi è stata la scelta più naturale perché è il genere da cui noi veniamo come ascoltatori e appassionati di musica. Penso che nel nostro sound si possano sentire anche delle sfumature cantautoriali, ci piace bilanciare l’elemento melodico con l’energia intrinseca a una band rock. Per quanto riguarda fare rock in Sicilia, sappiamo i rischi e le conseguenze della nostra scelta. C’è una tradizione di musica rock che va avanti da decenni ma se mi chiedessi se ci sia una scena rock in Sicilia o Palermo. Onestamente non credo ci siano degli elementi coagulanti che permettano il fiorire di una situazione collettiva, a parte alcuni casi eccezionali ovviamente. Probabilmente Catania è più avanti di Palermo da questo punto di vista.

Minima Moralia

Nel 2017 fate il vostro esordio al Palermo Band Festival, qual è il ricordo più bello di quella serata?

Quella è stata una bella esperienza, perché abbiamo suonato per la prima volta in un grande palco, a Piazza Magione a Palermo. Inoltre molti dei gruppi che si sono esibiti durante quell’evento appartenevano ad una sorta di new wave musicale. Ciò che nel periodo tra il 2017-2018 aveva portato a un rinnovamento generazionale per quanto riguarda il rock a Palermo.

Purtroppo credo che di tutti i gruppi che si sono esibiti in quella manifestazione siamo rimasti attivi solo noi o quasi. Alcuni si sono sciolti perché per diverse ragioni non tutti riescono a tenere in piedi una band, altri gruppi probabilmente non hanno trovato le condizioni ambientali giuste per essere valorizzati. Oggi secondo me è più un calderone di diverse cose, magari che ammiccano a quello che fa più tendenza al momento, ma non oserei parlare di scena. Ovviamente è una mia opinione eh. Certamente ci sono cose molto originali e interessanti che andrebbero a mio parere maggiormente valorizzate.

Il 2019 è l’anno in cui arrivate alle finali di Sanremo rock suonando al Teatro Ariston di Sanremo. Cosa avete provato in quell’occasione?

Lì per lì è stato un bel momento, però onestamente oggi non è una di quelle cose che non ci fa dormire la notte.

Il vostro nuovo singolo è L’estate col maglione, descrivetelo usando tre aggettivi.

Intima, intensa, confidenziale.

È una canzone che racconta della paura di confrontarsi con i sentimenti che i due amici protagonisti provano per timore di rovinare il rapporto di fiducia e affetto. Ricorda la friendzone che di solito arriva nelle amicizie tra uomo e donna. Voi che rapporto avete con essa?

Mi piace dire che questo brano parla di due amici che hanno la loro giornata romantica. Non c’è una quindi una friendzone in questa canzone, ma magari per qualche ascoltatore il senso potrebbe essere quello, ed è bello che ognuno vi trovi il proprio significato.

Ricordo di aver scritto il brano dopo un viaggio a Roma nel 2019, in particolare per la frase “la notte ha segreti da scoprire mentre attraversiamo la città” pensavo al quartiere Monti, uno dei più belli della città, sulla scia di alcune cose molto belle che mi erano successe in quei giorni.

È vero come hai detto tu che si percepisce un senso di timore contrapposto al desiderio di affetto e vicinanza che il brano esprime. In realtà penso che questo sia il punto di forza del brano, e credo che la frase “fuggire l’affetto per paura, tesoro che senso ha?” sia la preferita da chi ha ascoltato il brano proprio per questa ragione. Dal punto di vista musicale penso che come band abbiamo fatto un ottimo lavoro, la nostra intesa artistica è stata perfetta e ci sentiamo molto soddisfatti di come suoniamo nel brano.

Quali sono i vostri prossimi progetti?

Abbiamo voglia di suonare dal vivo il più possibile e registrare al più presto dei nuovi brani.


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