Intervista a spacealius.dischi

spacealius.dischi

L’etichetta discografica spacealius.dischi nasce grazie all’iniziativa di un cantante che ha voluto aiutare i propri colleghi. Per la prima volta esploriamo un grande mondo che ci permette di ascoltare le canzoni dei nostri artisti preferiti. Ma come funziona tutto il meccanismo dietro ad un singolo?

In questa chiacchierata scopriamo come nasce un’etichetta, come si muove tra i diversi store come Spotify e da dove arriva il nome così spaziale.


Ciao e benvenuti! Cosa porta degli artisti a creare un’etichetta discografica in un mondo così grande come quello della musica?

Ci sono grandi etichette discografiche come: Sony Music, Universal Music Group, Warner Records ecc. È molto difficile mettersi a contatto con queste case discografiche, e per questo abbiamo deciso di fondare questa etichetta discografica per aiutare le persone con la loro musica. 🙂

Avete fondato il progetto nel 2019 ma poi a causa di uno stop avete ripreso solamente nel 2023. Cosa avete fatto nel periodo di pausa?

Quando nel 2019 abbiamo avuto l’idea di creare la spacealius.dischi, eravamo un po’ indecisi se crearla ufficialmente oppure no. Inoltre creare un’etichetta discografica indipendente è una grossa responsabile. Nel 2023 però ci siamo decisi e abbiamo scelto di crearla ufficialmente, ed eravamo sicuri che sarebbe andato tutto bene.

Voi vi muovete tra Spotify, digital store e altro. Cosa proponete di diverso rispetto alle altre etichette?

Ma di diverso nulla, noi ci prendiamo cura dei nostri artisti e della loro musica, inoltre oltre a pubblicare la loro musica, ci occupiamo anche che le loro canzoni, beat ecc. siamo protetti anche dai loro diritti d’autore.

Il nome dell’etichetta fa pensare allo spazio. Da dove avete preso questo nome?

Dato che non riuscivamo a trovare un nome per l’etichetta, abbiamo pensato subito allo spazio, ufi e alieni e per questo è nata la: “Spacealiusdischi”


Segui spacealius.dischi su
Instagram