Intervista a SoloSophia

SoloSophia

La cantante SoloSophia è uno dei volti che forse ricorderete per averla vista a The Voice of Italy nel team di Gue Pequeno. Ma non è l’unica occasione in cui SoloSophia ha collaborato insieme a nomi importanti della musica italiana. Infatti SoloSophia ha aperto concerti ad Alex Britti ed Elisa.

In questa chiacchierata con SoloSophia abbiamo parlato dell’arrivare nel mondo della musica da una terra lontana come la Sardegna, dalle collaborazioni con artisti famosi, del suo ultimo singolo Luci a led e di molto altro!


Ciao e benvenuta SoloSophia! Tu sei originaria della Sardegna. Credi che sia una zona dove la musica emergente riesce a trovare un proprio spazio per poter crescere in tutta la sua bellezza?

La Sardegna è bellissima, per certi versi magica. Ma pensare di esplodere totalmente da qui resta un’utopia, per ogni dono che ci regala c’è una punizione da pagare. Vivere in un’isola e crescere nella parte più turistica mi ha permesso di sviluppare un carattere riflessivo e consapevole. Ed allo stesso tempo ambizioso e determinato.

Da piccola probabilmente sono stata una bambina prodigio. Ma non vivendo nella Capitale il massimo che potevamo fare era cercare di inserirsi nell’ambiente musicale attraverso festival regionali, in cui tra l’altro il livello è sempre stato altissimo. Forse parte di una cultura canora antica che scorre ancora nel sangue degli abitanti della nostra terra o forse mera coincidenza. Ma neanche “andando in continente”, come diciamo in Sardegna, ho trovato un talento tanto sviluppato a livello canoro!

Ho imparato ad apprezzare questa terra negli aspetti più semplici solo dopo aver vissuto fuori per quattro anni. Il calore delle persone, i valori, l’aria di mare… Personalmente con il lavoro, lo studio e la carriera sto comunque viaggiando a 300km/h. Ma appena ho un minuto guardo fuori e il paesaggio mi ricorda come si torna a respirare.

I festival e gli eventi per la musica emergente sono veramente rari, ma non è detto che non si possa cambiare… qualcuno sta già attuando il cambiamento nel modo giusto, sicuramente da artista emergente ci tengo a dire che anche se siamo su una piccola isola c’è spazio per tutti e chi si mette in gioco portando a nudo il proprio progetto artistico merita il supporto della sua terra e in particolare dei suoi colleghi, qui non ci consideriamo numeri, ma persone, forse sta qui la nostra forza.

Nel corso della tua carriera hai collezionato diverse importanti esperienze come l’apertura al concerto di Alex Britti e di Guè Pequeno. Cosa hai imparato dal condividere il palco con questi nomi importanti della musica italiana?

Da ogni esperienza ho tratto insegnamenti e considerazioni differenti, dalle circostanze o direttamente dagli artisti in sé, trovo che l’esperienza del live sia un accrescimento costante per un’artista, dal saper comunicare con i fonici fino al saper leggere le espressioni del pubblico cercando di coinvolgerlo e creare un botta e risposta di emozioni…

SoloSophia

Hai anche partecipato al talent show The Voice of Italy, credi che questi strumenti siano utili per raggiungere un successo musicale che può durare nel tempo?

Dopo averlo vissuto sulla mia pelle sono del parere che bisogna intraprendere una carriera televisiva solo nel momento in cui si ha un progetto inedito, sicuramente mi ha aiutato ad aumentare la visibilità, ma per entrare nel vivo di un programma si deve essere in team e non da soli, i talent spesso possono fraintendere gli intenti di un’artista a scopo puramente televisivo, si sa.

Per questo c’è necessità di essere consapevoli anche psicologicamente alla botta emotiva che ne deriva dall’ apparire davanti al grande pubblico, in un giorno tutto può cambiare, devi essere forte, sapere che c’è chi ti apprezza e chi ti disprezza, che tutto ciò che pubblichi o che hai pubblicato è alla portata di tutti, che il tuo personaggio non è la tua persona, per fare tutto questo bisogna circondarsi di persone di fiducia, dalla produzione artistica al supporto psicologico che secondo me è fondamentale. Sicuramente solo dopo averlo vissuto ho sviluppato una consapevolezza differente.

La tua musica è arrivata addirittura in America nella colonna sonora del film Paradox Effect. Credi che il mondo americano musicale accetti volentieri la musica emergente italiana?

Io sono cresciuta con musica italiana e internazionale, ho vari sogni nel cassetto che la me bambina custodisce ancora con amore e che riguardano l’ambiente musicale americano, sicuramente l’Italia avendo grande spessore nel settore cinematografico potrebbe essere un bel trampolino di lancio per la musica emergente italiana, penso che ciò richieda comunque all’artista di essere malleabile e competente su più livelli, devo ringraziare in questo caso Daniele Vantaggio che tramite le sue precedenti collaborazioni con i Mokadelic è riuscito a introdurci in questo ambiente per me ancora sconosciuto che spero di avere occasione di approfondire!

Il tuo nuovo singolo è Luci a led, descrivilo usando tre aggettivi.

Trascinante, luminoso, esplosivo.

L’energia trascinante di questo brano si unisce alla necessità di voler coinvolgere l’ascoltatore in un progetto di darsi una possibilità. Credi che l’atmosfera notturna conceda più volentieri una nuova possibilità alla vita?

La notte è sempre stata parte delle mie canzoni, scrivo di notte e racconto la notte perché dal crepuscolo in poi le mie emozioni risuonano ad una frequenza più ampia. L’intimità, la solitudine e la malinconia del buio permettono all’ascoltatore di immedesimarsi nelle mie parole, sono numerose le tracce ambientate sotto questa “luce”.

Quali sono i tuoi prossimi progetti?

Ad aprile uscirà il mio primo album, in versione digitale e fisica, perché sono un’inguaribile nostalgica del supporto Cd, la mia passione per la musica nasce ascoltando la musica in macchina e sfogliando i booklet con i testi delle canzoni. Se è un sogno non svegliatemi, necessitavo di qualcosa di tangibile per convincermi che è reale!

Tanto impegno, tante notti insonni a lavorare a questo progetto, il giusto pizzico di esilio e non è ancora finita! La tracklist dell’album è abbastanza particolare, si parte con tematiche leggere e si affrontano temi più delicati come la violenza sulle donne, la guerra e la depressione, le ho volontariamente posizionate in fondo nella speranza che in un mondo dove tutti mangiano la musica come se fossero seduti in un fast food, ci sia ancora quella nicchia di persone che non si ferma alle apparenze e che si merita di più!

Il 26 aprile ci sarà il realease party e solo quando avremo suonato l’ultimo brano mi concederò un sospiro di sollievo!


Segui SoloSophia su
FacebookInstagram