Intervista a Nicola Gullo

Nicola Gullo

Il cantante Nicola Gullo inizia la sua carriera scrivendo testi poetici che vengono poi inseriti in diverse antologie. Il passo dalla poesia alla musica avviene in maniera naturale. Nicola trova nella musica hip hop la molla per condividere le sue emozioni con il pubblico.

In questa chiacchierata abbiamo parlato del passaggio dalla poesia alla musica, la scelta del hip hop, del suo ultimo singolo Dammi uno strappo ancora e di molto altro!


Ciao e benvenuto! La tua carriera inizia con la scrittura dei testi poetici che sono stati inseriti anche in prestigiose antologie. Cosa ti ha spinto a buttarti nel mondo della musica?

Sono stato sempre attratto dal mondo della musica ma essendo io molto introverso, ho sempre avuto timore di avvicinarla. Poi – i casi della vita – i miei testi mi hanno spinto a tentarne la via, a bussare per la prima volta ad uno studio di registrazione. Una scelta che si è rivelata catartica.

Il genere musicale che abbracci nel mondo delle note è l’hip hop. Secondo te ci sono dei punti in comune tra l’hip hop e il mondo della poesia?

Certamente. Il ritmo, la cadenza, la netta suddivisione in strofe e le rime tipiche dei sonetti poetici sono gli stessi elementi strutturali che nell’insieme caratterizzano anche la musica hip hop. Da un punto di vista storico e letterario, inoltre, si narra che Dante Alighieri solesse canzonare con le sue rime i rivali politici nella pubblica piazza; in tal senso sarebbe stato un precursore della tecnica del dissing.

Nicola Gullo

Il 2022 è un anno importante per la tua musica. Abbandoni le rime del mondo urbano per indirizzare la tua arte verso il cantautorato. Cosa hai trovato in questo genere che mancava nell’hip hop?

Sono del parere che i generi musicali siano un riflesso dei diversi stati emotivi umani. Nel cantautorato ho trovato un modo di afferrare la realtà e portarla in una dimensione di possibilità – tra linee temporali parallele, come nel film sliding doors – alla ricerca delle ragioni di un sentimento. L’hip hop, diversamente, trae forza da quel sentimento e libera un flusso di pensiero, un’inquietudine che diventa espressione artistica.

Il tuo nuovo singolo è Dammi uno strappo ancora, descrivilo usando tre aggettivi.

Evocativo, onirico, esplorativo.

In questo brano cambi lo stile musicale ancora una volta, tornando sulle tue orme dello stile hip hop. Cosa ti ha ispirato per la realizzazione di questa canzone?

Un sogno che io feci due notti dopo la scomparsa di mio padre. Quella notte mi svegliai all’improvviso e scrissi di getto il testo di “Fuoco Amico”. Rincorrevo i ricordi negli spazi più reconditi della mia mente e li fissavo sulla carta. Quel sogno mi lasciò un’inquietudine, la paura di perdere i ricordi più importanti della mia vita. Inquietudine che ha trovato sfogo nel testo di questo mio ultimo singolo: Dammi uno strappo ancora.

La canzone parla di un viaggio, metafora della propria vita e del proprio rapporto con il passato e i ricordi. Tu che rapporto hai con i ricordi, ti abbandoni al passato, vivi il presente o immagini già il futuro?

I ricordi mi fanno capire chi sono e chi vorrò essere.

Quali sono i tuoi progetti futuri?

Sto già lavorando ad un nuovo brano; un brano che tira le somme di questo mio percorso artistico. Poi inizierò a cercare nuove sonorità, ispirazioni per un nuovo progetto musicale.


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