Intervista a Nicali

Nicali

Il cantautore Nicali ha fatto la sua gavetta live tra Roma e Londra dove ha potuto collaborare con artisti importanti. A causa della pandemia è dovuto rientrare in Italia dove ha potuto approcciarsi alla scrittura di canzoni in italiano.

In questa chiacchierata con Nicali abbiamo parlato delle collaborazioni inglesi ed italiane, delle influenze di Londra e Roma, del suo disco Discomuseo e di molto altro!


Ciao e benvenuto Nicali! La tua gavetta musicale si forma a Roma tra il 2013 e il 2016 per poi trasferirti a Londra. Come influenzano queste due città nella tua musica?

Entrambe le città sono molto presenti nella mia musica. Della dimensione romana mi piace mantenere il carattere passionale e caldo, che cerco di trasferire nei testi. Londra, invece, con il suo cielo grigio e le sue note malinconiche, continua ad influenzarmi nella composizione di melodie e accordi.

Nei tuoi live inglesi collabori anche con artisti del posto, cosa hai trovato di diverso in queste nuove collaborazioni rispetto a quelle in Italia?

A Londra ho avuto modo di performare a fianco di alcuni tra i musicisti più riconosciuti del panorama inglese e americano: Phil Ramocon (tastierista di Stevie Wonder), Leah Rich (cantante newyorkese), Cherri V (corista di Jessie J). Scambiarsi energie e note con persone di questo calibro ti aiuta a crescere, a esplorare territori musicali presso cui difficilmente saresti approdato da solo. La tradizione RnB e Soul è molto radicata nella cultura inglese e condividere il palco con i maestri del settore mi ha aiutato a limare e perfezionare il mio canto in questi generi musicali.

In Italia, invece, ho avuto modo di partecipare a diverse sessioni di scrittura con autori e produttori incredibili che mi hanno aiutato a comprendere il valore della parola e a ricercare uno stile più personale.

Nicali

A causa della pandemia del 2020 torni in Italia dove inizi a scrivere canzoni in italiano. Cosa ha portato di nuovo questo approccio nella tua musica?

La scrittura in italiano mi ha obbligato ad espormi di più e a mettermi a nudo. Essendo l’italiano la mia lingua madre, non riesco a fingere o a porre filtri di nessuna sorta tra la mia persona e i miei testi. Quando scrivo in inglese, tendo ad essere molto meno diretto e autentico. Scrivere nella mia lingua, invece, mi porta a concepire la canzone come una vera e propria conversazione. Le frasi che canto sono quelle che pronuncerei in un discorso diretto.

Non mi nascondo ed espongo i miei pensieri con schiettezza, rispettando un principio di autenticità e verità.

Il tuo nuovo EP è Discomuseo, descrivilo usando tre aggettivi.

Ballabile, energetico, impertinente.

In questo lavoro discografico oltre ai singoli già usciti arriva l’inedito Congratulazioni hai vinto tu. Com’è nato?

Congratulazioni Hai Vinto Tu nasce dalla collaborazione con Altarboy, duo di produttori e DJ romani dalla forte matrice dance elettronica. Si tratta di un brano ironicamente dedicato a tutte le persone che, in qualche modo, ci hanno fatto del male. Non è sempre vero che il male fortifica, a volte di fronte alla sofferenza si rimane anche sconfitti.

La canzone Congratulazioni Hai Vinto Tu racchiude quel sentimento di perdita e rassegnazione che scaturisce, a volte, dalla fine di una relazione che ci ha consumati e corrosi interiormente. L’importante, comunque, è sapersi rialzare. In questo caso ci ho scritto su un brano, ma il dolore resta.

Quale brano diresti di ascoltare per avvicinarsi al tuo EP?

Fottesega è sicuramente il brano più rappresentativo di Discomuseo. È un inno alla libertà di essere sé stessi e difendere a tutti i costi la propria verità.

Quali sono i tuoi prossimi progetti?

Il 2 maggio avrò il piacere di portare Discomuseo dal vivo sul palco dell’Alcazar (Roma). Non vedo l’ora di condividere le mie canzoni con chi le ha sostenute e ascoltate dal primo giorno. Cantarle insieme al pubblico fa sempre un certo effetto ed è la ragione per cui faccio tutto questo.

Inoltre, sto scrivendo tanta nuova musica assieme ad autori e produttori molto interessanti, che mi stanno aiutando ad esplorare nuove direzioni e orizzonti musicali. Non vedo l’ora di condividere tutto questo con i miei ascoltatori il prima possibile!


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