Intervista a Nebbia

Nebbia

Il cantante Nebbia arriva dalla pianura padana suonando prima come Johnny Cash per poi sostituire le chitarre con i sintetizzatori.

In questa chiacchierata abbiamo parlato del suo nome d’arte, del cambiamento della sua musica, del suo nuovo singolo Texas Ravioli e di molto altro!


Ciao e benvenuto! Il tuo nome d’arte è ispirato dalla Pianura Padana. Ma la nebbia ha anche un senso positivo?

Per me ha solo un senso positivo! Nebbia è il contesto in cui sono nato e una copertina fredda che avvolge i pensieri. Mi rende un po’ malinconico ma anche introspettivo: nessun altro elemento di paesaggio mi è così familiare e così generativo di introspezione.

Hai passato tanto tempo a suonare come Johnny Cash, ma poi hai scambiato le chitarre con i sintetizzatori. Come mai questo cambiamento?

Avevo bisogno di tirare fuori un’anima più fredda e scura, dopo una vita passata con gli strumenti di legno. L’ho trovata in questo mix di tastiere, sintetizzatori e drum machine che è Nebbia.

Nebbia

Il tuo singolo di debutto è Texas Ravioli, descrivilo usando tre aggettivi.

Spaesato. Malinconico. Ballerino.

Il raviolo in questa canzone è usato come metafora per far tornare l’allegria in un’atmosfera dark e cupa. Come mai la scelta è caduta su questo alimento?

Perché non c’è cosa che ami più dei ravioli! Sono il mio cibo preferito. Il nome della canzone mi è venuto in sogno come paradosso: in certi posti mi sento come un raviolo texano, un concetto talmente assurdo che mi sembrava indicasse bene il non appartenere a certe cose.

Questa canzone ha poi avuto una versione remix, da dove è nata quest’idea?

Dai Venus in disgrace: mi hanno contattato loro perché gli è piaciuta la canzone e ne hanno tirato fuori il lato più elettronico e danzereccio anni 80.

Quali sono i tuoi prossimi progetti?

Portare live I miei pezzi, farli sentire e godermi il contatto con le persone.


Segui Nebbia su
Instagram