Intervista a Doriah

Doriah

Il cantautore Doriah dopo essersi fatto conoscere alla fine degli anni Zero con il nome d’arte El Señor Pablo ora con una nuova veste ha iniziato a pubblicare nuove canzoni. Un primo lavoro discografico di Doriah realizzato in dialetto siciliano si affianca al primo album di debutto uscito nel 2023.

In questa chiacchierata abbiamo parlato delle influenze musicali della Sicilia e di Bologna, dell’EP realizzato in siciliano, del suo nuovo album Canzoni secsi e di molto altro!


Ciao e benvenuto! Nasci in Sicilia ma poi ti sposti a Bologna. Quali delle due zone credi ispiri di più la tua musica?

Sono due contesti diversi che mi hanno dato delle vibes molto differenti e che ho affrontato in momenti diversi della mia vita. In Sicilia vivevo in un paesino della prov. di Agrigento dove gli stimoli erano pochi e dovevo cercarmeli da solo. Bologna è una città ultrastimolante e spesso devo ritagliarmi degli spazi di solitudine per poter scrivere.

Ti sei fatto conoscere anche come El Señor Pablo, cosa ti ricordi maggiormente di quella fase artistica?

È stata una fase di passaggio in cui ancora non sapevo se fare una band o essere un cantautore, El Senor Pablo era una via di mezzo.

Hai vinto Italia Wave Sicilia ed hai realizzato un EP totalmente in siciliano. Come è stato scrivere usando solamente il dialetto?

Molto naturale devo dire, io sono madrelingua siciliano, nel senso che ho iniziato a parlare in siciliano, l’italiano l’ho imparato a scuola.

Doriah

Il tuo nuovo album è Canzoni secsi, descrivilo usando tre aggettivi.

Secsi Tenero Pop.

In questo lavoro discografico unisci il cantautorato classico e (post)post moderno. Cosa hai preso da una parte e dall’altra?

Dal cantautorato classico ho preso un certo modo di fare musica, quasi come un artigiano. Del cantautorato post moderno probabilmente ne faccio parte a pieno, essendo più o meno coetaneo dei miei più noti colleghi dell’itpop, quindi ne condivido le tematiche, ad esempio la precarietà su tutti i fronti, lavorativa, abitativa, sentimentale.

Una delle canzoni che mi ha colpito di più è Cipolla, com’è nata?

È una delle canzoni più “antiche” dell’album, scritta quando ancora ero in Sicilia. Molto impatto in quel momento della mia vita, in cui cercavo di colmare un vuoto incolmabile, è stata la scoperta di Rick&Morty e l’idea che si porta dietro che niente è davvero importante.

Ci sono diversi riferimenti alla cultura italiana e non come in Maradona. Tu che rapporto hai con il mondo calcistico?

Amo il calcio, lo seguo praticamente da sempre ed essendo cresciuto negli anni ’90 amo i calciatori di fantasia come Maradona e Baggio.

Curioso vedere una traccia dalla durata assai minima, meno di un minuto, ossia È finita la… Ma di preciso cos’è finita, dato che la canzone è stata inserita a metà disco?

È finita la scuola e la droga, la scuola intesa come apprendimento di nozioni imposte e la droga come tutto ciò che ci intossica, è un canto di speranza, una canzone per superare le crisi.

Quali sono i tuoi prossimi progetti?

Spero di suonare il più possibile dal vivo per portare le mie canzoni in giro. Nel frattempo sto già lavorando a materiale nuovo.


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