Intervista a Cilio

Cilio

Il cantante Cilio è il nuovo vincitore del contest Very Indies indetto dalla pagina Cercasi Musica Emergente in collaborazione con la piattaforma di distribuzione digitale “MusicBroker.it”. L’artista arriva dal Friuli e ha condiviso il palco con un nome importante della musica italiana, Tommaso Paradiso.

In questa chiacchierata abbiamo parlato delle sue influenze musicali, delle sue esperienze nei diversi concorsi musicali, del brano Liberami dal male e di molto altro!


Ciao e benvenuto! La tua musica prende ispirazione dal rap degli anni 90, cosa ti ha colpito di più di quel genere?

La musica in generale ha accompagnato tutte le fasi, la mia formazione è con i primi rap italiani. Neffa – Frankie hi-nrg mc – Sangue Misto – DJ Gruff – colle der fomento. Prima di tutti questi, che sono arrivati nella mia adolescenza, il disco che da bambino ho ascoltato di più, del quale ho consumato la cassetta, è stato Lorenzo 94. Ricordo in particolare una canzone che si intitola “soleluna” che aveva un testo semplice, diretto ma che da bambino mi faceva pensare molto rispetto allo stare nel mondo. È un po’ da quell’album che ho iniziato ad appassionarmi allo scrivere sul diario.

Il rap nel tuo stile incontra l’anima funky per poi sconfinare nel cantautorato. Come riesci a trovare un equilibrio tra questi diversi mondi sonori?

Ad essere sincero non lo so, mi viene in modo del tutto naturale. Oggi come oggi cantano tutti, pubblicano tutti. C’è molta più offerta di musica rispetto alla domanda ed è difficile emergere in un mondo del genere e una volta emersi, è difficilissimo rimanere in alto. Le canzoni devono trasmettere qualcosa, e chi ascolta becca subito la poca genuinità, potrai andare bene magari un’estate ma poi ci si dimentica perché alla fine non ci si affeziona. Io cerco di rimanere il più possibile me stesso, cerco di fare quello che mi riesce meglio e nel modo più naturale possibile, comunicandolo a chi mi ascolta attraverso la musica. E quando lo faccio esce questo mix di generi.

Cilio

Il 2022 per te è stato un anno pieno di concorsi e traguardi, come la finale regionale per Arezzo Wave Love Festival, al Festival delle Alpi Apuane e molto altro. Qual è stato il momento che ti ha fatto dire “Non ci credo ce l’ho fatta, sono qui”?

Il mio sogno è fare musica. Poi le cose le inizi e non sai bene dove vanno a finire. Quando ho registrato il disco non volevo pubblicarlo, volevo tenermelo per me. I brani sono venuti bene, ho parlato con i ragazzi che hanno collaborato con me e abbiamo deciso che il lavoro meritava di vedere la luce. Quindi per me è davvero tutto nuovo ed è tutto un sogno. Devo dire che quando mi sono ritrovato al primo concorso a Sassuolo, quello dedicato a Pierangelo Bertoli, ho avuto la percezione di essere finito in mezzo a molti altri artisti incredibili, che appartengono ad un mondo sommerso.

Più che “ce l’ho fatta!”, ho pensato “ma che cavolo ci faccio qui?”

L’estate 2022 ti ha regalato anche un momento davvero speciale, esibirti prima di nome importante della musica italiana, Tommaso Paradiso. Come hai vissuto quel momento?

Ero in un altro pianeta. Abbiamo iniziato i live il 23 aprile a Udine in un locale, dove con un buon lavoro di comunicazione sono riuscito a radunare circa duecento persone. Mi sono ritrovato tre mesi dopo, il 23 luglio, su uno dei festival più belli d’Italia, davanti a quasi tremila persone. Praticamente una sberla in piena faccia!

Vedere le dimensioni di quel palco ti responsabilizza, il pubblico si aspetta che chi ci sale sopra sappia il fatto suo e non vuole essere deluso, giustamente. E tu questa carica la senti tutta, la tensione monta. Poi però quello stesso pubblico ti ripaga, perché per salire lì sopra qualcosa devi avercela, e quando lo capiscono ti inondano di energia. Quell’esperienza lì è stata un’emozione nuova, che vorrei riprovare. Speriamo!

La canzone con cui hai vinto il contest Very Indies è Liberami dal male. Descrivilo usando tre aggettivi.

Trascinante, fresca, sincera.

In questo brano racconti cosa sarebbe disposto a fare qualcuno pur di ottenere l’attenzione della gente. Tu cosa pensi riguardo a questo genere di persone?

Non ho un’opinione precisa sulle persone. Ho un’opinione sul momento storico, non mi piace affatto la poca voglia di approfondimento, la superficialità, l’affrontare i temi in maniera pressapochista, la mancanza di socialità, la carenza di attenzione rispetto ai temi importanti e l’obbligo di avere un’opinione che ti faccia schierare da un lato o da un altro. Il brano finge un dialogo con un signore che ipoteticamente ti può fare arrivare da qualche parte. Chi parla non è una persona, è il mondo attuale del quale non mi piace la fretta con la quale si pretende di avere le cose. Non mi piace la fretta in generale. Ma in qualche modo ci dobbiamo adeguare a questo tipo di mondo per poterlo cambiarlo dall’interno.

Quali sono i tuoi prossimi progetti?

Ho dieci miliardi di progetti dentro la mia testa.

Ho undici brani pronti per essere pubblicati, tra qualche mese farò uscire il mio primo ep con i primi quattro, poi pian piano li pubblicherò tutti. Nel frattempo sto già lavorando alla stesura di un nuovo lavoro, è una fase molto creativa, sfrutto l’onda sperando di non esaurirla mai.

Sto preparando una strana festa, un listening party dell’ep che sarà qualcosa di veramente strano e nuovo.

E poi nel prossimo anno spero di suonare tanto, anche al di fuori della mia regione. Vedremo cosa mi riserverà il futuro.


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