La band Droning Maud è una realtà musicale attiva da diversi anni nel panorama musicale emergente italiano. Infatti la loro avventura inizia nel lontano 2006 quando i fratelli Tavani della Valle del Salto decidono di seguire il loro amore per la musica. Questa avventura porta la band a creare diversi album in lingua inglese fino a decidere di focalizzarsi sull’italiano con il nuovo lavoro discografico Non abbiamo fatto niente.
Nove brani dove protagonista è lo stile rock dal sapore malinconico tipico delle band che sono state capaci di lasciare un segno indelebile nella storia della musica. Questo si unisce a delle canzoni nate per accompagnare quella sensazione di ammutolirsi dell’uomo ormai incapace di comunicare con i propri simili.
I Droning Maud sono una di quelle band che portano nella musica italiana quel sapore di note lontane nel tempo ma che sono sempre capaci di descrivere la sensazione di alienazione che si vive nel periodo storico contemporaneo segnato dalla solitudine creata dal diffondersi del mondo di internet e dei social media.
S’inizia con un demo CD fino a giungere all’esordio ufficiale con The world of make believe. Sette brani che li portano al livello successivo di consapevolezza, recensioni positive e concerti rilevanti. Come quelli in apertura a Marta sui Tubi e Bud Spencer BluesExplosion…
I Droning Maud, con la produzione di Amaury Cambuzat (Ulan Bator, Faust, Chaos Physique) registrano il loro primo full-lenght. Esce per la Seahorse Recordings il 13 gennaio 2013 Our secret code. I dieci brani raccolti nell’album sono il frutto di una crescita inevitabile dopo i buoni risultati dell’EP, cambi di formazione. Ma anche la messa a punto del suono, complessivamente liberati dal dominio chitarristico e coadiuvati da una componente elettronica equilibrata.
I dieci brani che vanno a comporre Our Secret Code sono figli di una ricerca musicale più attenta rispetto al precedente album. Ascoltandoli si può intuire un gusto più maturo e una ricerca sonora più intraprendente. Ogni canzone ha un suono ben distinto rispetto alle altre, senza che venga meno l’anima comune che è il motore creativo. I Droning Maud in questo lavoro hanno intrapreso un cammino privo di limiti stilistici. Il più possibile variegato e privo di un suono comune per ogni brano, elemento evidente nel precedente TheWorld of Make Believe. Le atmosfere sono sicuramente più frastagliate e i colori utilizzati riescono a mostrare ancor più sfumature.
È un album invernale, che documenta la spiccata tendenza dei Droning Maud a essere sommessi ed emozionali, figli di una terra fredda e nello stesso tempo accogliente, che suggerisce una musica evocativa (caratteristica che li avvicina a numerose band anglosassoni e nordeuropee). Molti i passaggi strumentali, privi però della “lentezza” caratteristica del post-rock, stereotipo sin troppo diffuso
Il 28 aprile 2017 esce Beautiful Mistakes il terzo lavoro in 8 tracce realizzato dai Droning Maud. Un viaggio onirico e catartico che cambia completamente lo scenario ed esce dalle logiche e dalle regole preconfezionate. Al centro di tutto c’è un meraviglioso e sensazionale errore. Una scoperta inaspettata che diventa ragione estetica, obiettivo compositivo, appunto: Beautiful Mistakes; tracce registrate tutte d’un fiato, per conservare l’alchimia espressiva creatasi all’interno della band.
Con distribuzione Audioglobe, e prodotto dall’alternative label I Dischi del Minollo, il terzo lavoro in studio dei Droning Maud sintetizza il percorso artistico partito con The World of Make Believe e consolidato con Our Secret Code. Registrato allo Slam Studio, Beautiful Mistakes segna il raggiungimento di una maggiore consapevolezza artistica della band. Mesmerico ed evocativo, intimo e a allo stesso tempo corale “Beautiful Mistakes” rappresenta un percorso frutto della sintesi naturale di tutte le passate esperienze musicali.
A differenza dei precedenti lavori si muove su presupposti precisi; i brani sono autonomi, anche senza arrangiamenti, e la voce diventa la protagonista al centro della composizione. Con un approccio più scarno e viscerale, “l’errore” estetico diventa la natura dell’ultimo lavoro dei Droning Maud dove si incrociano interrogativi e desideri, esigenza di amare e essere riamati, senso di inadeguatezza a ruoli imposti dalla società per arrivare alla tematizzazione della morte, intesa come dramma dell’assenza.
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