Mosè Santamaria e Zabriski live @ Mura Festival – 26/08/2021

Mosè Santamaria e Zabriski live @ Mura Festival - 26/08/2021

Mosè Santamaria, dopo l’esperienza alle semifinali di Sanremo Rock nel 2020, torna sul palco di Verona. Lo ha accolto il Mura Festival, rassegna di eventi che colora la città scaligera da maggio ad ottobre. Insieme a lui si è esibito Zabriski, anche lui appartenente all’etichetta LaCantinaRecords come Mosè.

La serata di musica è iniziata proprio con Zabriski, cantante di Vicenza. L’artista ha presentato al pubblico veronese diverse sue canzoni incluso il suo ultimo singolo, Che Dio ci salvi. Zabriski si è esibito in maniera molto semplice, accompagnato semplicemente dalla sua chitarra accogliendo diversi applausi da parte del pubblico.

Zabriski

A metà serata il cambio sul palco ed ecco arrivare il cantante genovese d’origine e veronese d’adozione, Mosè Santamaria. La chitarra da Davide Cinquetti, un giovane musicista veronese, ha accompagnato l’esibizione. La scaletta di Mosè ha abbracciato il passato e il presente della sua carriera musicale. Inizio dal sapore estivo per ricordare un’estate ormai agli sgoccioli sulle note di Tutto torna. L’esibizione poi si dirige verso la realtà distopica raccontata in Occhi nudi.

Un viaggio tra il passato musicale di Mosè con le canzoni del suo primo disco #RisorseUmane attraverso canzoni come Mine vaganti, Come gli dei per arrivare al mondo dei sentimenti raccontato in Kerouac e Solo un BlaBla Car e all’amore verso la propria madre in Piccola madre, canzoni racchiuse nel suo secondo lavoro discografico Salveremo questo mondo. Inoltre non poteva mancare un omaggio al cantautore recentemente scomparso Franco Battiato: Mosè ha scelto di ricordarlo cantando La stagione dell’amore.

Mosè Santamaria

In tempi bui come questi che stiamo vivendo è servito cantare a pieni polmoni Salveremo questo mondo. Esso è un inno di speranza per ricaricarsi di energia positiva. Una canzone simbolo della musica di Mosè che vuole portare gli ascoltatori ad andare oltre l’apparenza raccontata dai media e dai politici.

Un gesto di ribellione fatto dal cantante genovese-veronese è stato mostrare il proprio green pass. Esso è un simbolo, anch’esso di colore verde, rappresentante il chakra del cuore. Non è stata l’unica particolarità dell’esibizione. La chitarra è stata accordata per suonare sulla frequenza di 432 Hz invece del classico 440 Hz su cui si poggiano tutte le canzoni che ascoltiamo. Una scelta fatta per seguire la melodia dell’universo, una musica utilizzata soprattutto nel mondo della meditazione. Ascoltando musica in 432 Hz il corpo si rilassa eliminando tensioni e tossine.

L’esibizione di Mosè si è conclusa con un rito particolare tratto dalla cerimonia del Santo Daime, un movimento spirituale religioso legato al mondo del cristianesimo. Il momento si é svolto cantando un brano in lingua portoghese per liberare energia accompagnato dall’odore dell’incenso.

La pandemia ha portato paura, tensioni e paura nel mondo. In questo periodo trovare pace e serenità è come cercare l’acqua nel deserto avendo costantemente il timore di illudersi con qualche allucinazione dovuta al sole e alla stanchezza. Un concerto di Mosè Santamaria è come un’oasi a cui dissetarsi e a cui affidarsi per trovare riparo dalla tempesta di paura, odio e tutto ciò che attualmente punta a dividere la società in cui viviamo.

Il futuro non è un posto sicuro. Ma finché ci sarà della musica come quella di Mosè Santamaria che ci aiuta a lottare e a ritrovare la nostra vera natura il futuro sarà di sicuro un po’ più illuminato.


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