Intervista ai Wanderlast

Wanderlast

La band Wanderlast porta nel mondo della musica italiana l’onda musicale indie, alternative ed electropop dal lontano 2018. Nel corso della sua carriera il gruppo raccoglie importanti esperienze come le semifinali dell’Emergenza Festival.

In questa chiacchierata con i Wanderlast abbiamo parlato delle loro influenze musicali, della situazione musicale in Italia, del loro album Echoes of the future e di molto altro!


Ciao e benvenuti! Il vostro stile musicale è un mix tra indie, alternative ed electropop. Com’è portare questa musica nel nostro Paese dove domina soprattutto la trap?

Noi ci sentiamo abbastanza fortunati, essendoci formati a Pavullo nel frignano. A differenza di molte città, qui il rock è sempre stato forte: è una passione tramandata da generazioni. Pavullo è un piccolo paese, ma ha fatto da culla a molte band. Attualmente ce ne sono molte attive, come Monolith Grows, Overthought, Piccole Morti e Malvax… In totale ci sono davvero tante band per un posto che conta appena ventimila abitanti. Quando suoniamo a casa, ci sentiamo davvero a casa.

Il nome della vostra band richiama il mondo internazionale, da dove arriva?

Il nome nasce da “Wanderlust”, un termine tedesco che esprime il desiderio di viaggiare. Stavamo cercando un nome che desse senso al nostro progetto e ci siamo imbattuti nella canzone di Paul McCartney, “Wanderlust”, su YouTube. In inglese americano, la pronuncia suona più come “Wanderlast”. Ci piaceva il suono e il significato che evocava, e così è nato il nome della band.

Dopo il periodo buio della pandemia tornate alla grande esibendovi come apertura al concerto di Anna Tatangelo. Cosa consigliate ai vostri colleghi per poter arrivare a traguardi così?

Pubblicate musica, suonate dal vivo, ripetete. Non stancatevi mai di tartassare la gente con le vostre idee. In un modo o nell’altro la strada si spianerà.

Wanderlast

Il vostro nuovo EP è Echoes of the future, descrivetelo usando un solo aggettivo.

Futuristico.

Cosa portate dal primo lavoro discografico che vi ha fatto capire che la musica potesse essere la vostra strada?

Siamo mossi da una passione autentica per la musica, e ogni giorno ci porta a scoprire qualcosa di nuovo su di noi. Scopriamo nuovi modi di esprimerci, nuove idee e pensieri. In fondo, stiamo semplicemente inseguendo ciò che amiamo fare.

In questo disco raccontate il viaggio in orbita attorno ad un pianeta sconosciuto diretti verso un’astrobiblioteca. Cosa vi ha portato ad immaginare questa storia fantascientifica?

Tutto è nato durante la pandemia, quando abbiamo cominciato a sviluppare una storia per la band con l’idea, in futuro, di creare un vero e proprio universo. Al momento, riusciamo a mostrarvi solo qualche piccolo spezzone tramite video ufficiali o trailer su YouTube. Ma il nostro obiettivo, oltre a suonare molto dal vivo, è portare queste storie sul web e sul palco in modo più ampio e coinvolgente.

Non è lo spazio, ma la Terra, precisamente la Spagna che vi ha ispirato nella traccia Lineup. Quali elementi di quella nazione vi ha maggiormente ispirato?

Davide: Sicuramente il surf. Era un periodo di cambiamenti e incertezze; era agosto, e io e Francesco B. (il bassista della band) siamo partiti in macchina verso la Spagna, senza una meta precisa. Un giorno, quasi per caso, abbiamo deciso di spingerci fino alla costa nord, a Somo. Siamo finiti in una Surf House, dove abbiamo avuto un assaggio della “vita del surfista”: vivere più nel presente. Abbiamo incontrato tante persone come noi, ora amici, e ci siamo dedicati al surf e allo yoga. È stata un’esperienza davvero incredibile.

Mi ha colpito molto la canzone Inherit the Wind che si focalizza sul tema di eredità. Secondo voi le generazioni attuali cosa lasceranno ai propri figli?

Lasceremo sicuramente un bel caos da sistemare e tanti conti in sospeso. Purtroppo, la situazione ambientale non è rosea: ci sono già paesi che ne sentono gli effetti sulla loro pelle, come dimostrano la siccità nel Sud e le alluvioni a Valencia. L’essere umano spesso cede all’avidità, ma quando le cose peggiorano, ha una straordinaria capacità di farsi sentire e di reagire per cambiare. Speriamo che questa forza si attivi in tempo.

Quali sono i vostri prossimi progetti?

Il cantiere non si ferma, ora che il nostro EP è uscito stiamo pianificando delle date per suonare dal vivo e abbiamo già iniziato a scrivere nuove canzoni. Sentiamo che c’è ancora un sacco da fare e vogliamo poter esprimere la nostra arte in modo più amplificato possibile!


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