Intervista ai Tamango

Tamango

Tamango è noto per essere il nome di un cocktail “allucinogeno” di Torino. Ma dietro questo nome si nasconde anche un collettivo di tre persone che hanno abbracciato poi un grande numero di musicisti ed artisti.

In questa chiacchierata abbiamo parlato della differenza tra band e collettivo, della scena musicale torinese, dell’EP Sirene e pirati e di molto altro!


Ciao e benvenuti! Il vostro collettivo è nato prima da un gruppo di tre persone per poi abbracciare un gran numero di musicisti ed artisti. Secondo voi cosa rende un collettivo una realtà preferibile rispetto ad una classica band?

Ciao, siamo partiti nel 2018 noi tre (Alberto, Federico e Marcello) dopo poco entra nel progetto la figura di Manfredi, il quarto TAMANGO che non sapeva suonare che si è occupato e si occupa dell’aspetto organizzativo del progetto. Da lì in poi il numero è cresciuto sempre di più, ad oggi siamo 15 tra artisti e professionisti a collaborare sotto un unico progetto, un unico nome: TAMANGO.

Non sempre il collettivo è la soluzione migliore. Ci sono artisti che fanno cose molto interessanti da soli, tuttavia noi siamo convinti, senza voler cadere nel retorico, che l’unione faccia la forza e che senza il contributo di tutte le persone che lavorano e credono nel progetto TAMANGO non saremmo in grado di realizzare le cose che realizziamo.

Torino, la vostra città d’origine, ha un’attività musicale molto attiva. Voi cosa ne pensate delle proposte e degli eventi musicali presenti nella vostra città?

Torino è il luogo nel quale passiamo la maggior parte del tempo, tra lavoro e studi. È una città molto aperta alla novità che sperimenta molto. Siamo reduci dal tour di quest’estate durante il quale abbiamo suonato nei principali locali torinesi (Off Topic, Spazio 211, Magazzino sul Po, Hiroshima). Ci piace la dimensione di Torino, ci permette di lavorare bene.

Il nome Tamango è molto curioso. A Torino è stato creato un cocktail “allucinogeno” che porta questo nome. Pensate che la vostra musica sia allucinogena?

Così come nel cocktail Tamango, la cui ricetta è segreta, anche nella nostra musica non ci sono ingredienti definiti. Abbiamo tre background musicali differenti e ci piace contaminarci a vicenda con l’obiettivo di creare un “cocktail” di stili e di idee unico, forse alle volte anche allucinogeno.

Tamango

Il vostro stile musicale abbraccia il cantautorato, soul ed elettronica. Come riuscite a trovare un equilibrio tra questi diversi generi musicali?

Come dicevamo da sempre crediamo molto nel valore delle contaminazioni, è proprio l’equilibrio fra le nostre tre nature che rende interessante e unico il progetto. Da soli non raggiungeremmo mai il livello di profondità, di completezza e contemporaneamente di novità che raggiungiamo insieme.

Il vostro nuovo EP si chiama Sirene e pirati. Secondo voi chi sono le “sirene” e chi i “pirati”?

Crediamo che in verità tutti possano essere per qualcuno, una sirena o un pirata. Quando scriviamo ci piace partire da elementi di vita vissuta, per poi però dare sfogo all’immaginazione. Non tutto quello di cui parliamo è successo davvero, tuttavia l’abilità di chi scrive canzoni, libri, film è proprio quella di descrivere delle emozioni, delle sensazioni e far immedesimare chi ascolta, legge o guarda.

Un lavoro discografico breve ma intenso, composto solamente da tre canzoni che raccontano, come un film, la storia d’amore nata durante l’estate. Come mai questa scelta di pubblicare un EP di breve durata?

L’idea originale era quella di realizzare una sola canzone, ma più ci lavoravamo e più realizzavamo che stavano nascendo tra anime nello stesso brano. Per dare ad ognuna il giusto spazio e il giusto peso abbiamo deciso di espandere il progetto in un Ep con una particolarità.

Se sia ascoltano infatti le tracce dalla prima Oh! all’ultima “Nura” si capisce subito come siano elementi connessi tra loro, dimostrazione lampante si ha con il cortometraggio che abbiamo girato quest’estate (link YouTube) che unisce indissolubilmente le tre tracce in un’unica canzone, un’unica storia, un unico racconto senza respiri.

Quali sono i vostri prossimi progetti?

Lavorare su un album! (no spoiler 😉)


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