Intervista ad Alefe

Alefe

Alefe è nato e cresciuto in Brasile dove ha studiato pianoforte, chitarra e flauto. Ha collaborato con diversi artisti locali della zona di Belo Horizonte.

In questa chiacchierata abbiamo parlato del suo ultimo singolo Under cover of darkness, delle sue esperienze come adattatore di canzoni dal brasiliano all’inglese, dei suoi progetti futuri e di molto altro!


Ciao e benvenuto! Hai iniziato il tuo percorso musicale studiando il pianoforte, il flauto e la chitarra. Qual è lo strumento a cui ti senti più legato?

Ciao, grazie! Lo strumento a cui mi sento più legato è sicuramente la chitarra, anche se amo tanto il pianoforte ma ormai sono tanti anni che non lo suono più. Inoltre la mia chitarra per me è speciale. Me l’ha regalata il mio papà, che purtroppo ci ha lasciato. Il fatto divertente è che non era la sua chitarra. La comprò per mia madre, ma prima che venissi in Italia me la diede, dicendo a mia madre che le ne avrebbe data un’altra (non l’ha mai fatto! ahah).

Alefe

Passati gli anni hai messo mano ai testi, adattando versioni di canzoni brasiliane tradotte in inglese. Quest’esperienza ha influito nella creazione della tua musica?

Non direi! È stata una esperienza molto sporadica, quindi non continuativa, anche se mi riesce bene. Ma scrivo da quando ho 13 anni (ora ne ho 26), e ho creato un mio linguaggio che, anche se collaboro con altri artisti, rimane.

Il tuo nuovo singolo è Under cover of darkness. Descrivilo usando tre aggettivi.

Intimo. Provocatorio. Teatrale.

L’Alefe di Under cover of darkness è molto diverso dall’Alefe di Life is just too short?

Nella essenza no! Life Is Just Too Short parla di non aver paura di lasciare tutto per un amore. Per quanta trasgressione ci possa volere. Under Cover Of Darkness parla della pressione psicologica (e volte anche fisica) che ci si subisce per non far vedere ciò che si è. Sia per un comportamento, orientamento sessuale, religione, ideali diversi, ecc. Sono due aspetti della stessa realtà. Forse sono cambiato, e ora ho un’idea migliore di come vorrei presentarmi, invece. Credo di aver un suono più deciso adesso, con influenze più chiare e definite. E anche, non è più la prima volta, perciò mi sento più al mio agio con i produttori per esprimere le mie intenzioni.

Quali sono i tuoi prossimi progetti?

Sono molto felice di aver trovato Cristian di Felice, di Garage Noise Label, a Roma, che ha creduto in me, e mi sta sostenendo in questa nuova fase per me che è far conoscere le mie canzoni alle persone. Stiamo progettando un EP, ma per ora penso sia presto per dirlo. Potete aspettare un nuovo singolo nei prossimi mesi però.


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