Intervista a Hot Ice

Hot Ice

Hot Ice è un cantautore rap membro del collettivo hip hop “Brain Smokerz”. Ha una carriera davvero importante, tra aperture ai concerti di nomi importanti della musica come Ensi, Inoki e collaborazioni con Rayden, Raige e altri. Si è esibito in diversi contesti importanti come Vota le voci 2014 e Trapani Pop Festival 2017 per citarne alcuni.

In questa chiacchierata abbiamo parlato delle sue collaborazioni, del suo nome d’arte, del suo nuovo singolo Diamanti grezzi e di molto altro!


Ciao e benvenuto! Hot Ice è un nome d’arte molto particolare, mi ha colpito subito. Come è nato?

Ciao! In realtà la VERA origine del mio nome è top secret, ma nel tempo ho elaborato delle motivazioni “di copertura” abbastanza convincenti. Innanzitutto, il nome vuole essere un tributo a due rappers americani, cioè Hot Rod e Ice Cube (in particolare quest’ultimo ha significato molto nella mia crescita artistica). Inoltre, ritengo che l’ossimoro presente nel nome rispecchi molto la mia personalità, divisa ed equilibrata tra “caldo” e “freddo”.

Leggendo la tua biografia vedo che hai collaborato con diversi artisti, persino con i Jalisse! Come è stato unire il rap al mondo pop?

Per me ha rappresentato un salto di qualità, una diversa e maggiore maturità artistica. Ho sempre amato molto le commistioni di generi, e appena ho avuto l’occasione di fare musica in questo modo non me la sono lasciata sfuggire. Già prima di collaborare con i Jalisse avevo sperimentato parti più cantate nei miei brani, e in generale sfumature musicali più pop.

Poi, l’esperienza con questi professionisti mi ha permesso di entrare in contatto con un mondo che per me era nuovo, a partire dalle esibizioni sul palco con dei fortissimi musicisti. In seguito, quello che ho appreso l’ho portato anche nei miei progetti solisti, come in Diamanti Grezzi e nei prossimi brani.

Hai partecipato a numerosi contest, tra cui Tour Music Fest nel 2017. Qual è il ricordo più bello che leghi a queste esperienze live?

In generale, le componenti che preferisco di quei contesti sono le relazioni personali e artistiche che si possono creare, e il fatto di mettermi alla prova con altri grandi artisti.

Nello specifico, il ricordo più significativo è legato sicuramente al Trapani Pop Festival del 2017. Oltre alla spettacolare serata finale, con i riarrangiamenti orchestrali dei brani dei finalisti, tra cui uno mio e uno del mio caro amico Marco Iantosca, durante la settimana erano previsti i live dei singoli artisti. Dopo la mia esibizione, ricordo che i miei colleghi finalisti sono corsi sotto al palco ad abbracciarmi. L’emozione del tutto è stata talmente grande che mi sono commosso parecchio. Il clima che si era creato è stato davvero qualcosa di indescrivibile.

Nel 2019 arrivi al mondo del teatro con la compagnia teatrale Streben Teatro. Come è nata la vostra collaborazione?

In quello stesso anno, avevo vinto un premio speciale al Concorso Canoro Fiore d’Argento, che consisteva proprio in una partecipazione ad uno spettacolo teatral-musicale della compagnia Streben Teatro, dal nome “La Rockstar”. Originariamente dovevo solamente interpretare me stesso in una scena, eseguendo un mio brano.

Ma mi sono appassionato talmente tanto allo spettacolo e alle persone che ci lavoravano, che sono finito per diventare figurante fisso nello spettacolo. Da lì, ho coltivato rapporti stupendi con tutte le persone orbitanti attorno alla compagnia, tanto da continuare la collaborazione: ho coinvolti vari attori in alcuni miei videoclip, ho partecipato come attore e figurante alle Escape Park Experience organizzate da Streben Teatro, sto lavorando ad un musical anche con alcuni degli attori della compagnia, e… a maggio torneremo in scena con “La Rockstar”!

Il tuo nuovo singolo è Diamanti grezzi, descrivilo usando tre aggettivi.

Innovativo, provocatorio e… umano. I primi due per la prospettiva secondo cui è trattata la tematica alla base; l’ultimo perché mi sono reso conto poi della potenza comunicativa del messaggio di cui parlo, e di questo devo ringraziare molto coloro che mi hanno dato i feedback più profondi.

Questo brano racconta una piaga del mondo giovanile e non solo, il bullismo. Da dove hai sentito l’esigenza di raccontare questo triste fenomeno?

L’idea della tematica è stata proposta da Michele Faggion più di 3 anni fa. Io ho sempre apprezzato molto trattare di tematiche sociali, quindi ho subito accettato. E nella scrittura, una delle caratteristiche che mi contraddistinguono è quella di provare a trattare questi temi in modo diverso, particolare, spesso provocatorio.

È esattamente quello che ho provato a fare anche in questo caso, attraverso uno storytelling che prendesse in considerazione anche la prospettiva del bullo. Poi, a livello personale devo dire che l’ho sentito parecchio questo argomento. Seppur non abbia mai vissuto in prima persona nulla di quello che racconto nel brano, a ripensarci a distanza di tempo credo di aver subito da bambino vari comportamenti che probabilmente ora verrebbero ricondotti al bullismo, ma semplicemente al tempo non se ne parlava come ora.

Secondo te cosa si sbaglia nell’affrontare una tematica così delicata che lascia ferite profonde nell’animo di chi lo subisce?

Secondo me, si sbaglia a condannare e giudicare a priori e a prescindere dal “resto”. Il “resto” sono tutte le dinamiche personali e sociali che stanno sotto la superficie, e che spesso non si considerano, specie a livello di opinione pubblica. Il bullismo è una problematica di tipo sociale che come tale va affrontata. In sostanza, a mio parere anche il bullo spesso è una vittima, e quello che serve è un percorso di tipo sociale che possa portarlo a comprendere a pieno il significato di certi comportamenti.

E per farlo non bisogna stigmatizzare o condannare, ma permettere un “contatto” tra i soggetti. Tutto ciò non significa affatto giustificare il bullismo, ma comprendere e aiutare a comprendere.

Hot Ice

In questa canzone collabori con Michele Faggion, cantautore vicentino. Come vi siete conosciuto?

Ci siamo conosciuti al concorso Vota le Voci del 2018, eravamo entrambi in finale nella categoria inediti. Di lì a qualche mese, Michele mi ha contattato proponendomi una collaborazione, che sarebbe stata proprio la futura Diamanti Grezzi.

Bè, nel giro di un annetto ci siamo ritrovati in mano qualcosa come 8 brani scritti insieme! Tutti realizzati piano e voce, con commistioni di rap e pop, e spesso con tematiche sociali delicate. Purtroppo per vari motivi la collaborazione ha poi avuto alti e bassi abbastanza importanti, ma ci siamo sempre trovati molto bene a lavorare insieme.

Quali sono i tuoi prossimi progetti?

Prima di tutto, pubblicherò gli altri brani di questo progetto, presumibilmente in due parti chiamate “Atti”, e almeno un singolo con videoclip.

Nel frattempo, porterò avanti gli altri progetti che ho in corso, in particolare quello con il mio collettivo Brain Smokerz e un altro che vede commistioni musicali con il metal.

Altro importante lavoro è il musical che sto realizzando con Gilberto Ongaro, ma di questo è ancora presto per parlarne oltre.

Ovviamente, collaborazioni e altre chicche non mancheranno! E intanto, assieme al management di Zero Etichette, continueremo a lavorare in vista della possibilità di esibirmi al Concerto del Primo Maggio, essendo stato selezionato nel prestigioso contest 1MNext 2022!


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