Intervista a Chiara Ragnini

Chiara Ragnini

La cantante Chiara Ragnini è un talento del cantautorato che arriva dalla Liguria. Nel corso della sua carriera ha partecipato vincendo premi come InediTO Colline di Torino e tanti altri.

In questa chiacchierata abbiamo parlato dell’influenza della Liguria nella sua musica, delle differenze tra il suo nuovo brano e il disco del 2011 Il Giardino di rose, del suo nuovo singolo La casa sul mare e di molto altro!


Ciao e benvenuta! Tu arrivi da una terra ricca di musica d’autore, la Liguria. Quanta influenza ha questa terra nella tua musica?

Ciao e grazie dello spazio! La Liguria ha un’influenza immensa sulla mia scrittura. Sono tante le canzoni ispirate dal mare e dagli ulivi. Elementi imprescindibili per chi, come me, abita nell’entroterra e gode ogni giorno delle bellezze del territorio. Anche il silenzio mi fa compagnia nella scrittura e mi aiuta a concentrarmi e raccogliere le idee per trasformarle in musica.

Nel corso della tua carriera hai ricevuto diversi premi come il Premio Lunezia, InediTO Colline di Torino, Premio Donida… qual è stato il riconoscimento di cui vai più fiera?

Senza dubbio l’estate in cui ebbi l’occasione di suonare al Restauro in Festival, grazie a Pepi Morgia. Era il lontano 2011 e, quella sera, condivisi il palco con Andy dei Bluvertigo imbracciando la storica chitarra di Luigi Tenco, restaurata dopo 40 anni. Fu un’emozione indescrivibile.

Chiara Ragnini

Quanto c’è di diverso nella Chiara Ragnini del 2022 rispetto alla Chiara del 2011 quando pubblicava il suo primo album Il Giardino di rose?

Siamo due persone molto diverse ma complementari. La Chiara del 2011 si affacciava al mondo discografico con un già un bel bagaglio di esperienza alle spalle. Ma con l’ingenuità di chi ancora non aveva avuto modo di uscire dai propri confini – liguri, nel mio caso.

La Chiara del 2022 è più matura, nella scrittura e nella composizione, ha maggiori competenze anche a livello di produzione, sound engineering e arrangiamento. Ha le idee chiarissime – nomen omen – su tutti gli aspetti della catena produttiva musicale, oltre a quelli legati al mondo del marketing, dell’organizzazione di eventi, dei social e chi più ne ha più ne metta. Quello che non è cambiato, da 11 anni a questa parte, è la passione e l’amore per la scrittura e la musica. Aspetti che si sono rafforzati ancora di più e che, spero, non si affievoliranno mai.

A distanza di due anni dal tuo ultimo EP torni con il singolo La casa sul mare. Descrivilo usando tre aggettivi.

Intenso, elegante, emozionale.

È un inno d’amore per il mare e per la tua città: cosa ti ha insegnato il mare per affrontare la vita in maniera più leggera?

Che ad ogni andata corrisponde, quasi sempre, un ritorno. A non fidarsi delle onde, imparando, però, a lasciarsi andare. A non avere paura dell’impatto con l’acqua la prima volta che ci si tuffa dopo tanto tempo. Non ci si dimentica mai di come restare a galla.

La copertina del singolo è realizzata dalla pittrice Margherita Costa e rappresenta una tipica imbarcazione ligure, un “gozzo”. C’è un legame tra il gozzo e la casa sul mare?

Certamente: il quadro di Margherita, realizzato su tela grezza, che ricorda i colori della sabbia, esplode in molteplici tonalità di azzurro e celeste a raffigurare l’immagine simbolica della barca, quasi a simboleggiare l’idea del viaggio, della partenza e, come scrivevo prima, di un immaginario ritorno, che per me coesiste sempre, una stabilità granitica in mezzo alla precarietà delle onde. La casa sul mare è anch’essa simbolo di stabilità, di coerenza, di accoglienza: è una canzone da dedicare a tutti i luoghi che riconosciamo come casa.

Quali sono i tuoi prossimi progetti?

Terminata la promozione del singolo, sono già al lavoro sul calendario concerti del prossimo anno e su tante nuove canzoni: ho già il materiale pronto per un nuovo disco ma, come ogni cosa fatta bene, la sua realizzazione finale richiede tempo. Il mio obiettivo, però, è riuscire a chiuderlo entro un paio di anni: ho ancora tante cose da raccontare che esplodo dalla voglia di farle ascoltare 🙂


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