Intervista a Black Out Band

Black Out Band

La Black Out Band nasce nel 2015 dalla loro voglia di approfondire la musica blues. Dopo il primo EP Cosa Rimane scritto interamente in italiano, seguiti poi dalla versione in inglese nel 2021 dei nuovi brani.

In questa chiacchierata abbiamo parlato del loro stile musicale, del loro primo EP, del nuovo singolo And Mist Comes Again e di molto altro!


Ciao e benvenuti! La vostra band nasce spinta dall’ispirazione arrivata dai miti del rock come Pink Floyd e The Who insieme alle leggende del blues come John Lee Hooker. Per creare il vostro stile musicale, cosa prendete da questi due mondi musicali così diversi tra loro?

Pensiamo che in fondo questi mondi siano tutti connessi attraverso le profonde radici del blues: e non stiamo parlando di progressioni armoniche o contenuto dei testi, bensì di attitudine nei confronti della musica.

Il blues per noi è il suono che esce dalla pancia, non dalla testa, è il dolore nelle mani per aver suonato troppo, le orecchie che fischiano, la gola secca e sfinita dopo un concerto in cui sai di aver dato tutto te stesso in ogni singolo istante, la profonda sincerità con se stessi e col pubblico…questo è blues e a questo noi pensiamo quando ci ispiriamo ai nostri grandi miti.

La Band Black Out nasce nel 2015 ma solo nel 2019 esce il vostro primo EP Cosa Rimane. Come mai avete aspettato così tanto tempo per il vostro primo lavoro discografico?

Non ci sentivamo pronti, forse il nostro suono non era ancora troppo definito, finché non abbiamo capito che, di fatto, non ci si sente mai pronti, e a quel punto lo studio di registrazione diventa una scommessa: si decide di immortalare, come in una fotografia, un momento della propria vita, della propria crescita artistica. Una volta registrato Cosa Rimane avevamo già capito cosa non avremmo più voluto essere, e quali direzioni future prendere.

È l’unico lavoro musicale fatto in lingua italiana (per adesso?). Cosa vi ha portato a scegliere di scrivere in lingua inglese?

La nostra cultura musicale e le nostre fonti di ispirazione provengono principalmente da paesi anglofoni. Siamo cresciuti con la lingua inglese e quando scriviamo facciamo difficoltà a “pensare” e scrivere in italiano, sia da un punto di vista testuale che musicale. Cosa Rimane è stato un bell’ esperimento.

Il vostro nuovo singolo è And mist come again, descrivetelo usando tre aggettivi.

Uplifting, profondamente malinconico, etereo.

In questo brano la nebbia è la totale protagonista, una metafora di una tregua delle paure e degli affanni della vita quotidiana. Credete sia una cosa positiva trovare un modo per prendere una pausa dalle paure della vita?

Certo che sì. A volte la nostra mente ha bisogno di silenzio, come ne ha bisogno la musica. Prendere una pausa per noi non vuol dire fuggire ma semplicemente non pensare, dedicarsi ad altro, disimpegnare la mente, fare pace con un’altra persona o con sé stessi, anche solo per un breve periodo di tempo. Spesso poi le cose si vedono sotto una luce diversa.

Black Out Band

Quali sono i vostri prossimi progetti?

Stiamo lavorando già da parecchio tempo a un concept album, con delle composizioni più lunghe, provando anche ad estendere l’organico. Ci piace l’idea di comporre con un filo logico che possa lasciare in qualche modo un’impronta ben definita nell’ascoltatore.

Nell’immediato futuro abbiamo in mente di iscriverci a concorsi e contest. Confrontarsi con band e realtà diverse dalla nostra è il miglior modo per crescere artisticamente.


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