Gilberto è un musicista davvero interessante che propone sempre lavori originali ed inaspettati. Il suo nuovo album è una conferma della sua creatività del tutto diversa dai suoi colleghi.
Empatia Suite è formato solamente da un brano lungo 18 minuti da ascoltare come fosse un unico flusso. Una canzone che è composta da sette parti uniti tutti in un’unica traccia.
MARMO è la prima parte, riconoscibile dal suono di un corno francese. Si trasforma poi nello STRAPIOMBO grazie all’aggiunta del flauto, tromba, marimba e basso. La musica rimane poi solamente col suono del violino rappresentando l’EMPATIA con note tristissime. Esso viene poi sostituito dal pianoforte che crea arpeggi romantici nella parte dedicata all’ETICA per poi concludersi con le CHIACCHIERE dove compaiono delle frasi “rubate” ai passanti di una normale giornata padovana.
La copertina del lavoro discografico è solamente di colore rosa che rappresenta il simbolo dell’empatia. Questo è il frutto dell’incontro tra rosso (colore dei sentimenti) e bianco (luce, intelligenza, cervello, ragione). Per provare empatia una persona dovrebbe far funzionare insieme cervello e cuore.
Gilberto Ongaro è musicologo, cantautore e tastierista di Abano Terme, classe ’87. Scrive dal 2001 e fa concerti dal 2007. Chiusi i progetti passati “Liberascelta” (2009-2011) e “Saffir Garland” (2012-2018), dove si definiva “cantautore satirico”, dal 2019 si esibisce solista, voce e tastiera, e presentandosi col proprio nome Gilberto, dichiarando di fare “pop innocuo”.
Nei testi c’è sempre ironia al vetriolo. Spesso c’è una ricerca del contrasto fra stili musicali in un unico album, passando dal punk al folk, attraversando elettronica, pop, funk, il tutto con approccio prog. Ora Gilberto alza il tiro e tra i suoi progetti propone una suite per 9 strumenti, classici ed elettrici e un’opera rock, per 8 personaggi, anche in questo caso, nonostante il tema tragico, intriso di ironia, grottesco e satira.
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